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ATS MONTAGNA

Bluetongue in Italia, le indicazioni per gli allevatori

Bluetongue in Italia, le indicazioni per gli allevatori
Confermata la presenza di casi di Bluetongue in Lombardia, Sardegna e Liguria. L'Ats della Montagna ha fornito agli allevatori e operatori le norme da rispettare.
Il Centro di Referenza di Teramo ha confermato la presenza di casi di positività al Virus della Febbre catarrale degli ovini, meglio noto come "Bluetongue", anche in Lombardia. Lo rende noto l'Ats della Montagna che diffonde le norme da rispettare per gli allevatori.

Blue Tongue - La Bluetongue è una malattia infettiva virale non contagiosa dei ruminanti, trasmessa da insetti vettori appartenenti al genere culicoides. Quasi tutte le specie di ruminanti, domestiche e selvatiche, possono essere infettate, ma la gravità dei sintomi è molto variabile. Tra gli animali domestici, gli ovini sono quelli in cui la Bluetongue si manifesta nella forma clinicamente più grave, causandone anche la morte.

Obbligo di segnalazione - Per questa patologia la normativa vigente impone agli operatori l’obbligo di segnalare all’Autorità sanitaria competente eventuali sintomi clinici sospetti. Gli operatori sono chiamati a segnalare al Dipartimento Veterinario dell’ATS della Montagna l’insorgenza nei propri animali dei sintomi quali: febbre alta, con abbattimento e inappetenza; ulcere in bocca, con emorragie a carico della lingua, che può essere tumefatta e cianotica; aumento di volume della testa (lingua, palpebre, spazio sottomandibolare) e del collo; colorazione bluastra di labbra e musello; scolo sieroso o mucoso da naso e bocca; zoppie e lesioni podali; difficoltà respiratorie.

Allevatori - L'Ats della Montagna precisa "È importante che tutti gli allevatori, a propria tutela, attuino misure per ridurre il rischio di infezione del bestiame". "Vanno effettuati trattamenti con prodotti insetto-repellenti, la notte gli animali devono soggiornare preferibilmente al chiuso in locali protetti con zanzariere e devono essere eliminati possibili luoghi che favoriscono lo sviluppo delle larve, come i ristagni idrici".

Sardegna - In Sardegna, dove la malattia è considerata endemica, sono 360 i focolai di lingua blu: 94 sono già stati confermati, mentre 266 sono quelli sospetti. Complessivamente i capi coinvolti sono 10.134, di cui 1.062 morti. I dati sono stati forniti all'ANSA dall'osservatorio epidemiologico veterinario dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna. La maggior parte dei focolai si ritrovano nel Sulcis e nel Nuorese (81 tra 26 confermati e 55 nel sud ovest dell'Isola e 4 confermati e 77 sospetti a Nuoro), segue poi l'Oristanese con 65 focolai (2 gli allevamenti dove è stata confermata la presenza del virus con 51 capi morti e 63 sospetti) e quindi la Gallura con 49 (41 attivi e 8 sospetti). Nel Cagliaritano i focolai invece sono 34 (tutti sospetti da confermare), 32 nel Medio Campidano (18 attivi e 14 sospetti), 17 in Ogliastra (2 attivi e 15 sospetti) e solo uno confermato nel Sassarese. 

Liguria - Il 23 agosto la Regione Liguria ha segnalato l'insorgenza di alcuni casi di Blue Tongue nell’entroterra di Genova e Savona. Il comunicato precisa che "I focolai di Blue Tongue sono stati accertati in Liguria e in altre regioni del Nord Italia, dopo che nei mesi scorsi il virus si era diffuso prevalentemente in Sardegna. Il Centro di referenza nazionale ha isolato con PCR il sierotipo 8, uno dei più virulenti e con più alta mortalità negli ovini colpiti".