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CASSAZIONE: SOTTO I MINIMI NON C’E QUALITA’

CASSAZIONE: SOTTO I MINIMI NON C’E QUALITA’
Sotto i minimi tariffari non c'è qualità e può configurarsi illecita concorrenza verso i Colleghi. Per la Cassazione la liberalizzazione delle tariffe professionali non vale per il periodo antecedente all'entrata in vigore del Decreto Bersani.

La riduzione non occasionale e persistente dei compensi professionali nei confronti dei clienti "storici" è una forma di concorrenza sleale a danno dei colleghi. Andare sotto i minimi tariffari comporta un'azione di accaparramento della clientela che oltretutto lede l'equidistanza che deve esserci fra professionista e cliente.

La tesi è della Cassazione che con la sentenza 7274/2008, ha dato ragione all'Ordine dei notai che aveva sanzionato un proprio iscritto per violazione della legge notarile in tema di compensi. Il tutto- se accaduto prima dell'entrata in vigore del Decreto Bersani- giustifica l'intervento dell'Ordine professionale. I giudici della Cassazione hanno precisato infatti che l'inderogabilità dei minimi tariffari è successiva all'entrata in vigore del DL 223/06.

Ma non è tutto. Palazzo Spada annota carenza di diligenza, un numero eccessivo di atti evasi mediamente al giorno che facevano supporre un eccesso di delega a collaboratori e una scarsa verifica del professionista sulla qualità delle prestazioni. Inoltre, la persistenza di scoutistica rappresenta un mezzo di pubblicità e di richiamo "idoneo a porre in essere un comportamento disdicevole", di accaparramento, una forma di illecita concorrenza verso i Colleghi che si verifica non solo quando l'obiettivo è di attrarre nuova clientela, ma anche di mantenere quella storica.

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