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SSN, ECM: ESEMPIO DI BUROCRATIZZAZIONE

SSN, ECM: ESEMPIO DI BUROCRATIZZAZIONE
La Commissione parlamentare di inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del SSN ha chiuso i lavori. Auspicio bipartisan di riprendere le indagini nella prossima Legislatura. L'ECM resta un problema aperto e una "prova di burocratizzazione" del SSN.

La Commissione parlamentare di inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del SSN, presieduta dal Sen Antonio Tomassini (FI) ha chiuso i lavori, ma non li ha portati a termine. Nella relazione finale depositata in Senato si legge un auspicio bipartisan affinchè nella prossima Legislatura si ricrei la Commissione e si riprendano le indagini meritevoli di ulteriore approfondimento.

Fra i temi non completamente sviscerati figura l' ECM (Inchiesta sull'aggiornamento professionale in sanità in riferimento alla formazione continua). Sul piano dell'acquisizione documentale, la relazione finale dei Sen Binetti e Taddei cita le audizioni svolte, fra cui quella dell'ANMVI, che hanno permesso di "disporre di una ricostruzione complessiva del sistema di educazione continua in medicina". "Evidenti prove di burocratizzazione si riscontrano nel sistema di educazione continua in medicina (ECM), oggetto di una specifica inchiesta che ha posto in risalto le contraddizioni che scaturiscono da un sistema di accreditamenti a livello nazionale e regionale alquanto farraginoso". In particolare, dalla relazione depositata dalla dottoressa Maria Linetti, è emerso che negli ultimi cinque anni in Italia sono state accreditate 363.710 edizioni di eventi formativi, a cui hanno partecipato 12.209.197 professionisti. Lombardia e Lazio sono le regioni in cui si è avuto il maggior numero di eventi accreditati, rispettivamente 46.296 e 32.903, con il maggior numero di partecipanti effettivi, circa 1.700.000 in Lombardia e 1.230.000 nel Lazio. Il picco complessivo degli eventi si è avuto nel 2004. Il 14 dicembre del 2006 è terminata la fase sperimentale del sistema ECM, successivamente prorogato per altri sei mesi, fino al giugno 2007.


Durante tale periodo sono emerse le seguenti criticità:

•La possibilità che si creino contraddizioni e comunque la maggiore burocratizzazione per il doppio canale dell'accreditamento a livello nazionale e regionale;

•Il sistema di registrazione dei crediti ECM prevede una doppia anagrafe: nazionale e regionale tra loro interconnesse; ma in realtà non sono ancora pronte né l'una né l'altra;

•L'organigramma della Commissione nazionale per l'ECM appare quanto meno pletorico e certamente di non facile gestione, tenendo conto che assomma tre funzioni ad alta complessità: dalla funzione di indirizzo a quella di coordinamento, includendo quella di collocamento delle risorse disponibili;


•L'approccio al tema dell'ECM appare rispondente più a criteri di tipo burocratico-organizzativo che non ad una effettiva sensibilità per le esigenze formative dei diversi professionisti. La funzione di controllo è concentrata sulle prerogative dei provider e sulle caratteristiche generali dell'evento, ma niente e nessuno garantiscono che ci sia una effettiva formazione dei professionisti con un innalzamento del livello delle loro competenze reali. Si valuta a monte, in fase di progettazione e non a valle a realizzazione avvenuta;


•Si rende necessario garantire una adeguata integrazione ai tre livelli del piano formativo previsto per i singoli professionisti: nazionale, regionale, aziendale, anche per meglio rispondere alle esigenze del miglioramento complessivo del SSN, espresso dai bisogni di salute dei pazienti;


•Il computo dei crediti ECM da acquisire per il triennio 2008-2010 è stato calcolato in 150 crediti, di cui 90 debbono essere crediti nuovi, mentre 60 possono essere attinti a quelli maturati nella fase sperimentale, periodo 2004-2007. L'arbitrarietà della valutazione delle attività svolte nel triennio sperimentale opera una omologazione tutt'altro che incoraggiante per le persone che in precedenza si sono impegnate a fondo sia sotto il profilo quantitativo, numero dei crediti acquisiti, che qualitativo, obiettivi di apprendimento effettivamente raggiunti;


Un ulteriore problema emerso durante le audizioni riguarda le problematiche di natura economica: nella fase sperimentale il numero di crediti assegnato alle diverse iniziative era commisurato anche ad una specifica quota da pagare da parte degli organizzatori per ciascun credito. La maggioranza di questi fondi è stata fagocitata dal sistema burocratico, senza tradursi in iniziative concrete che favorissero almeno il miglioramento della qualità del circuito interno del sistema formativo. Molto è stato speso per un controllo che si è rivelato frammentato e poco si è investito sotto il profilo squisitamente pedagogico, come avrebbe voluto la stessa definizione ECM.