La proposta della Commissione di rinviare l’entrata in vigore del Regolamento europeo sulla deforestazione (EUDR) "si muove nella giusta direzione e va accolta con favore".
È questa la posizione di Assalzoo (Associazione nazionale tra i produttori di alimenti zootecnici) a seguito del rinvio d’applicazione del regolamento sulla deforestazione al 2026. La Commissione ha infatti dichiarato suo sostegno all'attuazione del regolamento, ma ha proposto altri 12 mesi di applicazione graduale, rispondendo alle richieste dei partner globali.
Soia a rischio- Il nuovo Regolamento, la cui entrata in vigore sarebbe prevista con la fine di quest’anno, cioè a partire dal 30 dicembre 2024, prevede una serie di adempimenti particolarmente stringenti riguardo all’immissione sul mercato dell’Unione Europea di materie prime agricole che non possono provenire da terreni deforestati dopo il 2020, tra le quali è ricompresa anche la soia, una materia prima di valenza strategica per l’industria mangimistica e per tutto l’agroalimentare italiano ed europeo.
Eccessi burocratici- Il rinvio nell’applicazione del Regolamento proposto dalla Commissione "è quanto mai necessario"- spiega una nota di Assalzoo- anche perché la normativa oltre a essere estremamente onerosa e complessa nella sua declinazione pratica contiene anche una serie di appesantimenti burocratico-amministrativi che complicano in modo ingiustificato l’operatività delle aziende, senza peraltro offrire maggiori garanzie sul contrasto alla deforestazione".
Un sistema più efficiente- Secondo l'Associazione dei mangimisti è necessario snellire il sistema. Oggi, tutti gli operatori della filiera sono costretti alla ripetizione di comunicazioni e garanzie che dovrebbero essere limitate solo nei confronti del primo soggetto che immette sul mercato comunitario uno dei prodotti indicati dal regolamento. In questo modo, il resto della filiera non dovrebbe riprodurre inutilmente e onerosamente la stessa certificazione.
I prossimi dodici mesi - Il tempo guadagnato con il rinvio dovrà essere speso proficuamente, dando l’opportunità agli operatori "di prepararsi al meglio ai nuovi adempimenti e per il legislatore di correggere quelle storture del Regolamento che sono finora emerse, per renderlo davvero utile all’ambiente e al sistema alimentare europeo"- conclude Assalzoo. "La proposta di proroga - puntualizza la Commissione Europea- non mette in alcun modo in discussione gli obiettivi o la sostanza della legge, come concordato dai colegislatori dell'UE.