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TRE ANNI DOPO

Horsegate, a Londra il processo per frode alimentare

Horsegate, a Londra il processo per frode alimentare
Il processo dopo un'inchiesta internazionale: gli imputati avrebbero illecitamente iinserito carne equina in prodotti dichiarati di puro manzo.
Le accuse di frode alimentare rivolte ieri ai tre imputati dai magistrati londinesi sono scaturite di una indagine internazionale guidata dalla Divisione frodi della Polizia della City per conto della Food Standard Agency. Nel fare nome e cognomi dei tre uomini, due inglesi e un danese, il Guardian riferisce che il loro arresto risale all'estate del 2013, ma poi furono rilasciati su cauzione. Dovranno ripresentatarsi alla Inner London Crown Court il 25 ottobre.

Lo scandalo della carne di cavallo non dichiarata, il cosiddetto horsegate scoppiò all'inizio del 2013 ed ebbe forti ripercussioni sulla credibilità dei sistemi antifrode in Europa, tanto da indurre le autorità europee a prendere contro-misure basate su controlli, verifiche su possibili residui di fenilbutazione e campionamenti di prodotti a base di carne dichiarata come esclusivamente bovina in etichetta. L'etichettatura di questi prodotti alimentari alludeva in modo ingannevole soltanto alla presenza di manzo, ingrediente con un prezzo considerevolmente superiore a quello della carne di cavallo.

La carne di cavallo è di per sé un ingrediente legittimo se proviene da cavalli per la produzione alimentare - macellati in impianti autorizzati - e se passa i necessari controlli veterinari. La problematica si era ulteriormente complicata per il fatto che fosse consentito l'uso del fenilbutazone, medicinale veterinario, nel caso dei cavalli non destinati alla produzione alimentare. Si temeva che nella catena alimentare umana fosse penetrata carne di cavallo proveniente da questi animali.

Nel 2013, la Commissione Europea raccomandò agli Stati Membri l'adozione di un piano coordinato di controllo volto a stabilire la prevalenza di pratiche fraudolente nella commercializzazione di determinati prodotti alimentari. Nel 2014 emanò una seconda raccomandazione relativa a un secondo piano coordinato di controllo. Da novembre del 2015 è partita la AAC ( Assistenza Amministrativa e Cooperazione), un sistema di collaborazione antifrode per aiutare le autorità nazionali a contrastare le violazioni transfrontaliere in Europa.