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RASFF

Controlli igienico-sanitari sugli alimenti dal Marocco

Controlli igienico-sanitari sugli alimenti dal Marocco
Ruolo e importanza delle allerte alimentari e dei controlli frontalieri. Il Sottosegretario De Fillippo ha fatto chiarezza in Aula sui casi in Francia di tossinfezione da escherichia coli.
Dopo la notifica al sistema di allerta rapido europeo sulla presenza di tossine da escherichia coli in un lotto di pomodorini ciliegina proveniente dal Marocco, l'On Giuseppe Abate ha sollecitato il Ministero della Salute ad informare i cittadini italiani sulle eventuali precauzioni da adottare nel consumo di questi prodotti. Nella sua interrogazione parlamentare, il deputato ha citato la recente sottoscrizione dell'accordo tra Unione europea e Marocco che ha liberalizzato lo scambio commerciale di molti prodotti agricoli. L'atto ispettivo chiedeva chiarimenti sui controlli igienico-sanitari applicati ai prodotti alimentari e agricoli provenienti da Paesi extra Unione europea, con particolare riferimento al regno del Marocco, "considerando la facilità d'ingresso dei prodotti agricoli marocchini nel nostro Paese garantita dalla sottoscrizione dell'accordo".

Il Sottosegretario alla Salute Vito De Filippo, ha risposto in Aula che "il Ministero della salute, grazie al sistema RASFF, ha monitorato attentamente gli sviluppi della problematica, in contatto costante con la Commissione europea e le stesse autorità della Francia,  dove si sono avuti 16 casi di intossifezione. "Le due allerte  - ha precisato- si sono esaurite a seguito delle attività di ritiro e richiamo dei lotti considerati sospetti". Inoltre, "sui prodotti alimentari importati vengono sempre effettuati controlli sanitari, che mettono in evidenza le eventuali non conformità: inoltre, l'Italia effettua i controlli nei punti di entrata attraverso gli uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera del Ministero, respingendo quelle partite, che vengono considerate da questi uffici non conformi, di alimenti di origine vegetale provenienti soprattutto da Paesi terzi".

Sulla richiesta di  promuovere presso la Commissione dell'Unione europea una revisione dell'accordo di libero scambio tra Unione europea e Regno del Marocco, il Sottosegratario ha ricordato che l'Unione Europea stipula accordi con i Paesi terzi sulla base del principio dell'equivalenza delle garanzie commerciali e sanitarie. Citando poi la comunicazione del Ministero degli Esteri italiano, De Filippo ha spiegato che il nostro Governo è intervenuto ripetutamente sulla Commissione europea, onde migliorare il testo dell'intesa, con l'obiettivo di tutelare i nostri interessi agricoli ed in generale le produzioni nazionali.
Norme specifiche di tutela sono già state introdotte durante la fase negoziale dell' Accordo. De Filippo ha citato i vincoli all'osservanza delle norme formulate  dall'Organizzazione mondiale della sanità e dall'Organizzazione mondiale del Commercio (WTO). Quanto alle eventuali migliorie nelle attività di controllo e/o di contromisure nei confronti della parte inadempiente, l'Accordo impegna le parti ad individuare i sospetti punti di contatto deputati a facilitare la soluzione di eventuali problemi.


L'Accordo U.E. – Marocco –  in materia di «liberalizzazione reciproca dei prodotti agricoli, dei prodotti agricoli trasformati, del pescato e dei prodotti della pesca», è stato firmato il 13 dicembre 2010 e approvato dal Parlamento europeo il 16 febbraio 2012. Per l'entrata in vigore, non è stata necessaria la ratifica degli Stati membri, in quanto l'Accordo disciplina una materia di competenza esclusiva dell'Unione europea.
Esso rientra nell'ambito della strategia perseguita dall'Unione europea, e sostenuta dall'Italia, di promuovere lo sviluppo dei Paesi della «sponda sud» del Mediterraneo, anche attraverso il rafforzamento degli scambi commerciali, come uno dei presupposti affinché la loro transizione democratica possa procedere positivamente. Ha, quindi, una valenza politica particolare, non solo nei rapporti con Rabat, ma con l'intero «Vicinato meridionale», e costituisce un esempio positivo dell'impegno dell'Unione europea in una regione strategica, in particolare modo per il nostro Paese.
"Ciò è tanto più valido oggi- ha concluso il rappresentante della Salute-  se si considera lo scenario attuale della regione interessata, le cui perduranti criticità non consentono all'Unione europea di allentare le iniziative di sostegno, ma anzi inducono ad incentivare le attività tese a favorire anche lo sviluppo socio-economico dei vari Paesi dell'area.