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QUESTION TIME

PSA, Schillaci: da strategia CEV i risultati sperati

PSA, Schillaci: da strategia CEV i risultati sperati
La Peste Suina Africana è sotto controllo. Varchi autostradali verso la chiusura. Restrizioni proporzionate al rischio. Un vaccino? "Auspichiamo risposte chiare, a breve".

"La strategia della zona CEV sta dando i risultati sperati". L'ha detto il Ministro della Salute Orazio Schillaci, al question time del Senato. Ad oggi, ha aggiunto, "la malattia risulta ancora confinata tra questi limiti e si sta procedendo alla chiusura dei varchi esistenti sulle autostrade A1, Milano-Parma, e A15, Parma-La Spezia".
Il 9 gennaio, il Ministro ha aggiornato i Senatori, sulla Peste Suina Africana in Italia, spiegando la recente rimodulazione strategica: "Con l'ordinanza n. 5 del 2024 è stata introdotta la zona di controllo dell'espansione virale (CEV) per evitare che determinate attività, come un depopolamento disarmonico non mirato e non supervisionato adeguatamente, possano far movimentare cinghiali potenzialmente infetti e vanificare altre azioni".

Il vaccino- Sollecitato dalle interrogazioni dei senatori Giorgio Maria Bergesio (Lega) e Gisella Naturale (M5S), il Ministro ha anche riferito sulla mancanza di un vaccino efficace per la peste suina africana: "Sono allo studio vari progetti, sia nazionali che internazionali, a cui partecipa il Centro di referenza nazionale per lo studio delle malattie da pestivirus e da asfivirus (Cerep) - ha dichiarato-  con i quali si auspica di avere a breve risposte chiare".

Restrizioni proporzionate - Nel Nord Italia sono stati coinvolti 29 allevamenti tra luglio e settembre 2024. "L'attenzione è stata sempre rivolta alla protezione del patrimonio suinicolo nazionale - ha assicurato il Ministro- "senza trascurare la possibilità di deroghe per consentire le attività commerciali, nonostante le difficoltà". Schillaci ha precisato che le restrizioni, "sebbene impattino in maniera rilevante sulla filiera, sono proporzionali al rischio di un'ulteriore diffusione dell'infezione".
Il senatore Bergesio ha messo anche l'accento sull'export. "Sappiamo - ha detto- che il Ministero della salute a novembre ha risolto bene la questione con il Canada. Il danno è di circa 500 milioni di euro per l'export mancante, mentre abbiamo Paesi come la Cina e il Giappone che ancora oggi non accettano l'esportazione della nostra carne suina".

I numeri- La fotografia per cifre del comparto conta 2.500 capi di cinghiale che nel 2024 sono risultati positivi, con 47 casi in allevamento. Sono 128.000 i suini coinvolti negli allevamenti. Sono 3.700 gli allevamenti attivi e oltre 9 milioni sono i capi di consistenza suina. Il valore della filiera nella fase di trasformazione dal suino al salume vale 8 miliardi di euro, con 40.000 addetti diretti e un indotto di 25.000. Si aggiunge il settore del retail (la salumeria e la macelleria), con oltre 22.000 aziende e circa 70.000 occupati. Gli operatori dei supermercati che svolgono quest'attività sono 6.200. La filiera suinicola, che dalla terra alla tavola vale 20 miliardi di euro. Solo a livello di allevamenti il fatturato vale 3 miliardi. 

La caccia- In replica all'intervento del Ministro il Sen Bergesio ha accennato alla zona bianca, chiedendo "un'attenzione particolare, perché nelle aree di protezione come queste l'attività venatoria viene sospesa e c'è un moltiplicarsi di cinghiali in queste zone che poi proliferano e si espandono di nuovo nelle zone in cui l'attività è invece possibile".

Ringraziamenti ai Veterinari- Il Senatore Bergesio ha concluso il suo intervento in Assemblea ringraziando "per il grande impegno tutta la parte veterinaria per l'attività di prevenzione e di controllo".  Critico invece l'intevento della Senatrice Naturale in fatto di controlli: "Non è sufficiente nemmeno il numero dei veterinari pubblici messi a disposizione, anche perché sappiamo bene che un veterinario che va a controllare un allevamento che vede la presenza di peste deve rimanere fermo per una settimana"- ha affermato. 

Bollettino epidemiologico nazionale sulla PSA