• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31295
STALLO NEI NEGOZIATI

Biologico: la Commissione valuta di ritirare il Regolamento

Biologico: la Commissione valuta di ritirare il Regolamento
Divergenze fra gli Stati membri: la Commissione Europea potrebbe ritirare la sua proposta sul biologico o sostituirla con una nuova.

Si tratta della proposta di regolamento sulla produzione biologica e l'etichettatura dei prodotti biologici (COM (2014) 180) che ha l'obiettivo di favorire lo sviluppo sostenibile della produzione biologica, migliorare la fiducia del consumatore e attuare un sistema di riconoscimento degli organismi di controllo operanti nei Paesi terzi. In concreto: norme di produzione armonizzate, adozione di un approccio basato sui rischi che dovrebbe migliorare i controlli, un regime di importazione più affidabile e prevenzione delle frodi. Si doveva trovare un accordo nel corso del semestre di presidenza italiana, che tuttavia non c'è stato. Competitività, controlli e criteri di valutazione del rischio sono stati i principali ostacoli dei negoziati.

Italia pro-biologico- Il Governo italiano ha profuso un notevole impegno per il raggiungimento di un orientamento politico comune. La sensibilità italiana  è infatti particolarmente elevata, in considerazione del fatto che il nostro paese, con oltre 40.000 aziende (produttori esclusivi) detiene il primato europeo di produttori e con una superficie di quasi 1,2 milioni di ettari si colloca tra i dieci maggiori produttori mondiali e mantiene il secondo posto in Europa dopo la Spagna.
Il Governo ha guardato con una certa soddisfazione a taluni elementi presenti nella proposta e considerati prioritari per una riforma credibile del settore, con particolare riferimento alla definizione di una soglia per la presenza di residui di prodotti non consentiti in agricoltura biologica, alla possibilità della certificazione di gruppo - che avvantaggia le piccole aziende di produzione, molto diffuse in Italia - e all'approccio armonizzato ai controlli completamente basati sulle analisi del rischio nelle diverse fasi di produzione. 
Anche il Parlamento nazionale ha sostenuto la proposta della Commissione pur chiedendo di introdurre misure "che considerino specificatamente le peculiarità dell'agricoltura biologica italiana e mediterranea nel suo complesso".

Il benessere animale nella proposta-Il rispetto di norme rigorose in materia di salute, di ambiente e di benessere degli animali nell'ambito della produzione biologica "è intrinsecamente legato all'elevata qualità di tali prodotti". per la Commissione, la produzione biologica è un sistema globale di gestione dell'azienda agricola e di produzione agroalimentare basato sull'interazione tra le migliori pratiche in materia di ambiente ed azione per il clima, un alto livello di biodiversità, la salvaguardia delle risorse naturali, l'applicazione di criteri ri gorosi in materia di be nessere degli animali e norme di produzione confacenti alle preferen ze di un numero crescente di consumatori per prodotti ottenuti con so stanze e procedimenti naturali. La produzione biologica esplica pertanto una duplic e funzione sociale, provvede ndo da un lato a un mercato specifico che risponde alla dom anda di prodotti biologici de i consumatori e, dall'altro, fornendo beni accessibili al pubblico che cont ribuiscono alla tutela dell'ambiente, al benessere degli animali e allo sviluppo rurale. 

Alimentazione, trattamenti veterinari e residui - In base alla proposta di regolamento, il bestiame dovrebbe essere alimentato con materie prime per mangimi ottenute conformemente alle norme di produzione biologica, provenienti di preferenza dall'azienda dell'allevatore e adeguate ai bisogni fisiologici degli animali. Inoltre, per poter sopperire alle esigenze nutrizionali di base degli animali, potrebbe essere necessario ricorrere ad alcuni minerali, oligoelementi e vitamine, impiegati in condizioni ben precise.
La gestione della salute degli animali dovrebbe mirare soprattutto alla prevenzione delle malattie. Andrebbero inoltre previste misure specifiche in materia di pulizia e disinfezione. L'utilizzo preventivo di medi
cinali allopatici ottenuti per sintesi chimica non dovrebbe essere consentito nella produzione biologica, salvo in caso di malattia o di ferita di un animale che necessiti un trattamento immediato; tale utilizzo dovrebbe
limitarsi al minimo necessario al fine di ristabilire il benessere dell'animale. In tali casi, al fine di garantire l'integrità della produzione biologica per i consumatori dovrebbe essere prevista la possibilità di adottare misure restrittive quali il raddoppiamento del periodo ufficiale di attesa successivamente all'utilizzo di tali medicinali, quale specificato nella norma tiva pertinente dell'Unione. È necessario stabilire norme specifiche per la prevenzione delle malattie e il trattamento veterinario nel settore dell'apicoltura.

Stallo nei negoziati europei- A novembre dell'anno scorso, in sede di Consiglio, la Dichiarazione comune del gruppo Visegrad (Polonia, Ungheria, Slovacchia e Repubblica ceca -  firmata anche da Slovenia, Romania e Bulgaria e supportata da Francia, Austria, Paesi Bassi, Croazia, Svezia, Danimarca, Portogallo, Spagna ed Estonia) ha bocciato la proposta della Commissione, accusata di non essere sufficientemente orientata alla crescita del settore, criticando- fra l'altro-  il ricorso all'analisi del rischio come unico criterio per la gestione dei controlli. Germania e Austria hanno auspicato il ritiro della proposta senza correzioni sostanziali. Il successivo testo di orientamento politico, proposto a dicembre dall'Italia, non ha registrato apprezzamenti unanimi fra i ministri dell'agricoltura europei.

Alla luce dei negoziati, la Commissione Europea - presentando il suo programma di lavoro annuale per il 2015- ha dichiarato che se entro i primi sei mesi non si troverà un accordo, la proposta di regolamento verrà ritirata.

La proposta di Regolamento della Commissione Europea