La Giunta della Toscana ha approvato un bando da 3 milioni di euro per favorire gli investimenti in zootecnia che incrementino il benessere degli animali e la biosicurezza. La filiera zootecnica toscana ha da alcuni tempi indetto bandi “a premio” per il benessere animale, che hanno riscosso molto successo e che hanno spinto la Giunta ad approvare nuove misure a favore degli allevatori per innalzare il livello strutturale delle performances delle aziende zootecniche della Regione, migliorare le condizioni di vita degli animali aumentando gli spazi a loro disposizione.
Il bando - Su proposta della vicepresidente e assessora all’agricoltura, la Giunta regionale ha approvato le disposizioni del bando, che rientra nell’ambito di Giovanisì, il progetto della Regione per l’autonomia dei giovani, e che è inserito all’interno del Complemento di sviluppo rurale (Csr) 23-27 con una dotazione di 3 milioni di euro di fondi comunitari.
Destinatari - Al bando possono partecipare gli imprenditori agricoli, singoli o associati, e che propongono di fare investimenti sia materiali, come la biosicurezza, l'innalzamento livello di benessere; che immateriali, come programmi informatici, per la gestione delle attività.
Attività finanziate - Gli investimenti aziendali favoriscono l'evoluzione degli allevamenti verso un modello più sostenibile ed etico, anche attraverso l’introduzione di sistemi di gestione innovativi e di precisione, che incrementino il benessere degli animali e la biosicurezza. Sono previsti investimenti per adeguare la fornitura di acqua e mangimi secondo le esigenze naturali dell'allevamento, per la cura degli animali ed il miglioramento delle condizioni abitative (per esempio aumentando le disponibilità di spazio, le superfici dei pavimenti, i materiali di arricchimento, la luce naturale), e per offrire accesso all'esterno agli animali.
Contributo - l sostegno pubblico, concesso nella forma di contributo in conto capitale, potrà essere dell’80 per cento come contribuzione di base o se il beneficiario è un giovane agricoltore e dell’85 per cento se il beneficiario è una “piccola azienda agricola”.