Terapia comportamentale per il pit bull aggressore in canile

Aggressione al canile: ricostruzione degli arti superiori per la vittima. Il pit bull era di una coppia di pusher. L’Asur incaricherà un veterinario comportamentalista.

Un 65enne, dipendente del canile di Ripatransone (Ascoli Piceno) è stato azzannato da un pitbull e ricoverato in condizioni serie dopo l'aggressione nel canile in cui prestava servizio. Secondo fonti di stampa locale, i medici hanno deciso per un intervento chirurgico di ricostruzione degli arti superiori. I fatti risalgono al 7 giugno. Il primo soccorritore della vittima è stato il responsabile del canile, prendendo al lazzo il cane e allontanandolo dalla sua preda: “ Gli ho messo il laccio facendogli capire che lo stavo portando fuori per una sgambata – racconta – così ha mollato la presa. Per evitare che potesse avere un'ulteriore reazione gli ho fatto fare un giretto e poi l’ho riportato nella gabbia, mentre arrivavano i soccorsi"

Il cane morsicatore, microchippato e battezzato dagli operatori "King", aveva già aggredito un’altra operatrice a novembre. Dopo una riunione tra i veterinari Asur e i responsabili della sicurezza sul lavoro della Asl, il pit bull è tenuto in isolamento nel suo box riadattato, fino a riabilitazione. E' stato infatti disposto l'intervento di un veterinario comportamentalista anche per  capire i motivi di attacchi "improvvisi" da parte di un cane che nella maggior parte della sua giornata in canile non dà segni di anomalie comportamentali.Nel frattempo al  cane- che  pesa 50 chili -  nessuno potrà avvicinarsi, tanto che è stato studiato un metodo per fargli arrivare acqua e cibo senza dover aprire il box dal quale ha già  tentato di scappare prima di aggredire.

Il cane era stato recuperato due anni fa dalle forze dell’ordine dopo che, per lungo tempo, era stato a stretto contatto con due pusher tossicodipendenti che lo avevano "addestrato" ad aggredire chiunque si avvicinasse alla loro casa.

Nella foto quotidiano.net l'arrivo dell'elisoccorso