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RIUNIONE TECNICA

Cumulo: per 1mln di professionisti serve un decreto attuativo

Cumulo: per 1mln di professionisti serve un decreto attuativo
Casse insoddisfatte del vertice al Welfare. Per applicare il cumulo gratuito ai professionisti non basterà una circolare dell'Inps.
Questo è quanto è stato discusso nella riunione tecnica di gioved' scorso presso il Ministero del Lavoro, di cui riferisce una nota Adepp. L'Associazione delle Casse stima in almento 1 milione il numero dei professionisti interessati al nuovo istituto previdenziale.

Al Ministero del Lavoro, insieme alle rappresentanze delle Casse è intervenuta Concetta Ferrari, Direttore generale per le politiche previdenziali e assicurative. Al termine dell'incontro è emersa la volontà di una direttiva o un decreto del ministero del lavoro e non una semplice circolare dell’Inps per le necessarie modifiche e chiarificazioni. Però la previsione è che per questo decreto occorrerà un lasso di tempo necessario a dirimere i nodi ancora irrisolti.

La possibilità di cumulare (gratuitamente) i contributi pensionistici versati in diverse gestioni riguarda «circa un milione» di professionisti iscritti alle Casse di previdenza private. E la matassa su chi pagherà le spese di questa imponente operazione (che, secondo alcuni osservatori, spalancherebbe le porte pure all’opportunità che «decine di migliaia di dipendenti» ottengano di poter calcolare parte della prestazione con il metodo retributivo, e non con il contributivo) non è stata ancora sbrogliata- scrive l'Adepp.

Il tavolo tecnico che si è tenuto al ministero del welfare, senza alcun rappresentante del ministero dell’economia, "ha lasciato intatti alcuni dubbi interpretativi inerenti l’applicazione dell’istituto della totalizzazione non onerosa (previsto dalla legge 228/2012 e modificato dal comma 195 dell’art. 1 della legge 232/2016, che ne ha esteso l’operatività, dal primo gennaio del 2017, anche agli associati alle Casse), primo su tutti, appunto, il meccanismo dei costi"- riferiscono le Casse.

Quanto ai criteri per accedervi, è stato ribadito che per la pensione di vecchiaia varranno le regole per il cumulo della gestione che ha i requisiti più alti, mentre per la pensione anticipata ci si rifarà ai parametri della disciplina che ha rivisto al rialzo l’età pensionabile conosciuta con il nome dell’ex ministro Elsa Fornero (legge 214/2011) che prevarranno su quelli dei singoli Enti (le soglie sono di 42 anni e 10 mesi per gli uomini, e di 41 anni e 10 mesi per le donne).

Enti e Casse  vorrebbero riuscire a dare risposte ai professionisti quanto prima: ricevuti da pochi giorni i dati richiesti all’Inps sui soggetti coinvolti nel cumulo pensionistico si sono ritrovati, carte alla mano, dinanzi a una cifra complessiva a dir poco elevata che sfiora il milione di unità e che, pur sottoposta a rapide verifiche nelle prossime ore, grazie alle quali una parte verrà sicuramente eliminata (ad esempio la quota di persone già pensionate), rimarrà comunque assai cospicua. Ieri, l'Adepp si è di nuovo riunita per «fare il punto della situazione».

Fra i dubbi non sciolti anche quello riguardante il veicolo legislativo con cui verranno date le istruzioni per procedere al cumulo gratuito: una circolare dell’Inps potrebbe non essere adeguata, hanno sottolineato fonti degli Enti privati, molto probabilmente servirà, invece, «una presa di posizione ministeriale», quindi una direttiva, o un decreto. Quel che conta, hanno proseguito, è ottenere presto le istruzioni ed avviare il percorso, anche per scongiurare l’ipotesi che la questione sfugga di mano e che gli iscritti possano decidere di rivolgersi alla magistratura per far valere i propri diritti, a quasi tre mesi dall’entrata in vigore della norma.

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