Nella relazione, deliberata il 1 febbraio 2012 si parla di "significativo incremento delle indicate entrate in entrambi gli anni, da attribuire in massima parte all'aumento degli iscritti e all'adeguamento dei contributi minimi in base al coefficiente Istat (+2,6 % nel 2009 e +2,1% nel 2010)". Peraltro, la riforma pensionistica realizzata dall'Enpav a decorrere dal 2010, prevedendo modifiche anche al regime contributivo, "ha iniziato a produrre gli attesi risultati positivi".
L'andamento dei ricavi derivanti dalla gestione delle attività finanziarie, a causa della crisi economica ha subito un forte ridimensionamento, soprattutto nell'anno 2010. Infatti gli interessi e i proventi finanziari diversi sono passati da euro 4.243.311 del 2009 a euro 2.931.645 del 2010. Nella relazione al bilancio del 2010 il Consiglio di Amministrazione ha evidenziato che nei primi mesi del 2011 l'Ente ha effettuato importanti interventi di ristrutturazione dei propri investimenti finanziari per ridurre i rischi, privilegiando investimenti più sicuri e molto liquidi. Ciò anche al fine di dare riscontro agli inviti effettuati negli ultimi anni dalle Amministrazioni vigilanti volti ad improntare la politica finanziaria a criteri di prudenza e di sicurezza, astenendosi da intenti speculativi; orientamenti, peraltro, "condivisi pienamente da questa Corte".
Per ciò che concerne le società partecipate, la Corte riscontra che le stesse hanno chiuso la gestione economica in perdita (fanno eccezione Edilparking srl nel 2009 e Vett.im nel 2010). "Ciò spinge a sottolineare l'esigenza che l'Ente ponga la massima attenzione sulla validità delle scelte fatte".
Infine la crisi economica sopraggiunta. Il bilancio tecnico realizzato al 31 dicembre 2009 evidenzia uno scenario economico dell'Ente negli anni futuri alquanto diverso da quello emergente dall'analogo documento redatto tre anni prima, quando la crisi economica e la riforma previdenziale realizzata dall'Ente erano ancora abbastanza lontane.
Il documento evidenzia che nel 2031 il saldo previdenziale diventa negativo e ciò più che mai induce a ritenere necessario continuare a monitorare l'equilibrio economico della gestione, per porre in essere tempestivi interventi di riequilibrio. Equilibrio economico da rispettare anche alla luce di quanto stabilito, da ultimo, dal decreto "salva Italia".