Iter celere, in Parlamento, per lo schema di decreto legislativo che definisce il meccanismo sanzionatorio per violazione degli impegni fissati dalla Pac e dal Piano strategico nazionale.
Le Commissioni di Camera e Senato stanno esaminando la disciplina sanzionatoria per violazioni degli impegni della politica agricola comune (Pac). Le "sanzioni" vanno intese come riduzione od esclusione dei pagamenti concessi o da concedere al beneficiario interessato. Le risorse finanziarie sono quelle messe a disposizione dall'Unione Europea per essere erogate dall'Organismo pagatore dello Stato Membro ( in Italia sono 11, fra cui l'Organismo nazionale Agea). Nessun onere finanziario è a carico del bilancio dello Stato.
Lo schema di decreto trasmesso dal Governo definisce le sanzioni specifiche per mancato rispetto di eco schemi, condizionalità e sviluppo rurale.
Per quanto riguarda le riduzioni dei pagamenti in caso di violazione degli impegni per la riduzione dell’antimicrobico resistenza e per il benessere animale (Eco-schema 1) lo schema di decreto prevede una sanzione- per ogni violazione accertata- determinata nella misura del 30 per cento, del 50 per cento o del 100 per cento, in base alla gravità, all’entità, alla durata e alla ripetizione della violazione. Per gli anni 2023 e 2024, è sospesa l’applicazione delle sanzioni. Qualora i beneficiari risultati inadempienti nel 2023 o nel 2024, compiano ulteriori violazioni nel 2025, la sanzione verrà applicata per intero e recuperata per il triennio 2023-2025.
Sarà il Ministero dell'Agricoltura ad emanare uno o più decreti, a 60 giorni dall'entrata in vigore della disciplina sanzionatoria, a stabilire le disposizioni attuative per determinare le percentuali di riduzione applicabili.