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INTERROGAZIONE

On Cova: controlli migliori, non solo su allevamenti in regola

On Cova: controlli migliori, non solo su allevamenti in regola
Nuovo intervento del parlamentare veterinario che chiede verifiche sul numero dei veterinari pubblici e più tracciabilità nelle aziende senza scorte.
L'interpellanza urgente, depositata oggi dall'On Paolo Cova (PD), segue di pochi giorni  una analoga iniziativa dello stesso Cova sui controlli ufficiali.

Al Ministero della Salute, questa volta Cova chiede di migliorare il sistema dei controlli, "per evitare che vengano controllati solo gli allevamenti che cercano di stare in regola". E inoltre di "verificare come mai si parla di carenza di veterinari pubblici quando sono sette volte superiori, per numero, che in altre nazioni dove vi sono il doppio degli animali rispetto all’Italia".
Ulteriore richiesta dell'interpellanza è la tracciabilità dei farmaci veterinari negli allevamenti senza scorte":

Il punto, dichara, è sempre lo stesso: “Nella relazione annuale al Piano nazionale integrato 2015 del Ministero della Salute sulla farmacosorveglianza vengono indicate tutte le attività svolte per verificare la tracciabilità del farmaco veterinario e l’uso corretto negli animali da reddito e da compagnia. Ma la relazione indica un livello minimo di controlli/annuo diversificato a seconda delle strutture interessate per verificare la tracciabilità del farmaco prima di arrivare all’utilizzatore finale e questa relazione indica un livello minimo di controlli/annuo pari al 33% per gli allevamenti di animali da reddito senza detenzione di scorte, mentre deve essere fatto un controllo/annuo per gli allevamenti zootecnici di animali da reddito con scorta di farmaci veterinari”.

“La giustificazione del mancato raggiungimento del numero minimo di controlli è attribuita a carenze croniche di personale veterinario e amministrativo e a difficoltà di riorganizzazione territoriale”- aggiunge Cova nel suo odierno comunicato. Eppure, spiega, "in Italia risultano assunti circa 6.500 medici veterinari pubblici dipendenti e altri circa 1.500 medici veterinari assunti come convenzionati dalle Regioni con un patrimonio zootecnico composto da circa 5.800.000 capi bovini, 400.000 capi bufalini, 8.600.000 capi suini, 6.700.000 capi ovini. In Francia, con una popolazione identica alla nostra, risultano assunti circa 900 medici veterinari pubblici dipendenti, con un patrimonio zootecnico composto da circa 19 milioni di capi bovini, 13 milioni capi suini, 7 milioni di capi ovini”.

Cova chiede al Ministro della Salute se “non ritenga che la tracciabilità del farmaco veterinario negli allevamenti di animali da reddito senza scorte sia troppo bassa visto che i dati indicano che si arrivi a verificare solo il 21% di allevamenti bovini e il  7% di allevamenti di capi suini. Invece, sono stati controllati l’89% di allevamenti bovini con scorte e l’85% di allevamenti suini. A queste verifiche - dice- sfuggono il numero maggiore di aziende zootecniche e il maggior numero di capi". L'interpellanza chiede se tutti gli allevamenti senza detenzione di scorte siano stati controllati almeno una volta ogni tre anni e se le aziende controllate rappresentano almeno il 40% degli animali da reddito a seconda delle specie ogni anno.

pdfIL_TESTO_DELLINTERPELLANZA_URGENTE.pdf34.8 KB