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RISOLUZIONI

Cunicoltura in crisi, chiesti interventi anche sanitari

Cunicoltura in crisi, chiesti interventi anche sanitari
Per le produzioni cunicole un programma nazionale di monitoraggio e di controllo specifico nel settore attraverso controlli sanitari.

Saranno trattate congiuntamente in Commissione Agricoltura le risoluzioni dell'On Chiara Gagnarli (7-00032) e dell'On Maria Antezza (7-00040).

L'offerta nazionale di conigli è di fatto sempre più scarsa, con i prezzi alla produzione in discesa, e molti produttori italiani da anni denunciano un ingiustificato aumento delle importazioni della carne di coniglio, caratterizzata da prezzi insolitamente bassi. Buon ultimo, alcuni macellatori, presenti sia nella filiera cunicola che in quella suinicola, barattano conigli dall'estero in cambio di maiali italiani o altre forniture zootecniche (countertrade), lasciando alla regolamentazione in denaro un ruolo marginale.

L'Italia, dopo la Cina, rappresenta la seconda realtà mondiale nella coniglicoltura ed è leader europeo con il 54 per cento della produzione comunitaria, seguita dalla Francia e dalla Spagna. Il settore, oltre ad assumere una posizione di primo piano in ambito comunitario, è il quarto comparto della zootecnia nazionale, dopo quello dei suini, bovini e polli; tuttavia la filiera cunicola – si legge nella risoluzione Antezza- è completamente trascurata.

Sono molte le difficoltà che investono la filiera cunicolal per la quale sono state presentate due risoluzioni in Commissione Agricoltura e che, fra i rimedi, elencano interventi anche di tipo sanitario, di competenza delle Asl e del Ministero della Salute. Fra queste: assumere le opportune iniziative per garantire la trasparenza delle informazioni attraverso la costituzione di una banca dati di macellazione che utilizzi le informazioni a disposizione del Ministero della salute attraverso la rete Asl e i dati import-export attraverso il collegamento in rete con l'Agenzia delle dogane.

La risoluzione Gagnarli chiede anche di avviare, a tutela della salute pubblica, di concerto tra ispettorato centrale repressione frodi, Ministero della salute e Agenzia delle dogane, un programma nazionale di monitoraggio e di controllo specifico nel settore attraverso controlli sanitari al fine di indagare sulla presenza di residui nel prodotto importato, in primis nei reni, presso laboratori di sezionamento e in particolare nei depositi di carni all'ingrosso, nei magazzini frigoriferi in outsourcing e sulle navi frigo destinate al trasporto di carico refrigerato, congelato o surgelato che attraccano nei porti italiani.

Al Governo si chiede anche di accertare la lealtà delle transazioni attraverso il controllo degli effettivi flussi fiscali di animali importati presso tutte le industrie di macellazione di conigli e i laboratori di sezionamento e la coerenza nella tracciabilità sino alle piattaforme della distribuzione organizzata, al fine di prevenire e reprimere frodi di natura fiscale.