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Sen Amati

Equini, mozione in Senato per una riforma

Equini, mozione in Senato per una riforma
Rilancio dell'ippica, redditometro, benessere e maltrattamento animale, macellazione clandestina, antidoping. La Senatrice Amati è prima firmataria di una mozione che impegna il Governo "a predisporre un'indispensabile riforma del settore dei cavalli". Definizione "Non DPA" per tutti i cavalli impiegati nelle attività equestri, come deliberato dalla FISE.
Una mozione presentata in Senato dalla Senatrice Silvana Amati impegna il Governo "a predisporre un'indispensabile riforma del settore dei cavalli da corsa, che abbia respiro adeguato e ponga al centro il cavallo e il suo benessere durante e dopo la carriera agonistica".

La mozione - sottoscritta anche dai senatori Bassoli, Carloni, Chiaromonte, Donaggio, Granaiola, Perduca, Poretti- impegna inoltre il Governo a "combattere il doping e l'uso improprio di farmaci, escludere la macellazione degli equidi impiegati nell'attività sportiva, un'effettiva corresponsabilizzazione dell'intero comparto, sono premesse indispensabili per dare credibilità e civiltà ad un mondo che solo puntando sulla serietà e la legalità potrà riscoprire anche la sua vocazione economica".

Crisi dell'ippica- La crisi dell'ippica italiana "rende oggi ancora più problematica la collocazione dell'elevato numero di cavalli allevati per le corse e rende reale la macellazione di migliaia di quadrupedi ma è altresì vero che, a prescindere dalla crisi, il comparto ippico ha mandato alla macellazione negli anni un altissimo numero di cavalli quando questi non si rivelavano più competitivi ossia in grado di assicurare la vittoria di un montepremi ad allevatori, proprietari e fantini. Solo una parte residuale è stata venduta e/o impiegata in altri circuiti di lavoro o destinata alla riproduzione;la crisi dell'ippica rende altresì credibile la minaccia di utilizzare i cavalli nel circuito delle corse clandestine o la macellazione illegale degli stessi poiché molti sono animali sportivi non destinati alla filiera alimentare".  

Redditometro - L'Esecutivo è invitato "a tenere in adeguata considerazione il fatto che la scelta dell'Agenzia delle entrate di ritenere il possesso di un cavallo rilevante ai fini del redditometro, considerandolo bene di lusso, presume spesso da parte dei proprietari capacità contributive superiori a quelle reali. Il che ha, fra le altre conseguenze, quella di disincentivare l'acquisto o l'adozione di cavalli non più agonisticamente validi, che invece è nell'interesse di una politica di salvaguardia dalle pratiche generalizzate di macellazione".

Controlli- La mozione chiede anche "uomini e mezzi sufficienti in particolare al NAS dei Carabinieri e al Nirda (Nucleo investigativo per i reati a danno degli animali) del Corpo forestale dello Stato, per condurre efficaci controlli ed applicare il massimo rigore tanto all'interno degli impianti sportivi, quanto durante la movimentazione degli equidi su tutto il territorio nazionale, al fine di evitare il maltrattamento degli animali, l'impiego degli stessi in attività criminali come le corse e le scommesse clandestine nonché la macellazione illegale degli stessi, soprattutto laddove registrati "Non DPA".

Anagrafe equina - I senatori chiedono di "sistemare le problematiche alla gestione dell'anagrafe equina, a rendere accessibili anche alle Forze di polizia le banche dati dell'anagrafe degli equidi e ad implementare i controlli al fine di verificare che sia rispettata la procedura attualmente in vigore per il passaggio di proprietà degli equidi (attualmente 7 giorni);a verificare che le procedure di legge vengano effettivamente rispettate e che siano implementati i controlli da parte delle Forze dell'ordine".
Fanno notare i senatori che "sebbene il regolamento sull'anagrafe equina emesso dal Ministero delle politiche agricole e forestali di concerto con il Ministero della salute preveda che entro sette giorni dall'acquisto o dalla cessione dell'equide venga regolarizzato il documento d'identità dell'animale indicando il nuovo proprietario e/o detentore che ne è responsabile, vige ancora una scorretta prassi, implementata da una carenza di controlli, che vede una mancata regolarizzazione dei passaggi di proprietà degli animali e della destinazione finale degli stessi e la banca dati dell'anagrafe degli equidi prevista dal regolamento europeo n. 504 del 2008 in vigore presso gli Stati membri dal 1° luglio 2009 presenta ancora oggi diverse problematiche e non rende possibile la tracciabilità del patrimonio equino".

"Non dpa" e doping-Infine la mozione chiede di "rendere cogente la definizione "Non DPA" per tutti i cavalli impiegati nelle attività equestri, come già deliberato nel 2006 e 2007 dalla Federazione italiana sport equestri, federazione sportiva nazionale ed ente tecnico di riferimento per le attività equestri;a verificare che i controlli antidoping effettuati dall'Assi/Unire vengano implementati e avvengano con il necessario rigore nonché ad accertare che in caso di esito "positivo" la giustizia sportiva dell'Unire agisca con tempestività e applichi senza ritardo le sanzioni previste, anche sospendendo dalle corse cavalli, fantini o driver;a verificare che i controlli sull'uso non corretto dei farmaci vengano effettuati dall'Assi/Unire anche nell'ambito degli allevamenti, come previsto dal regolamento dell'ente stesso; a verificare che i controlli antidoping vengano effettivamente realizzati in laboratori certificati.