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MAPA

Malattia di Newcastle, il Brasile sospende le esportazioni

Malattia di Newcastle, il Brasile sospende le esportazioni
Dopo la scoperta di un focolaio di Newcastle in uno stabilimento di pollame, il Brasile ha sospeso preventivamente le esportazioni di carne fresca di pollame verso 44 Paesi. 
Il Ministero dell'Agricoltura del Brasile (Mapa) ha sospeso l'export di carne di pollame verso 44 Paesi nel mondo, compresa l'Unione Europea. Una decisione obbligata dal rischio del propagarsi della malattia di Newcastle dopo la scoperta nel comune di Anta Gorda, Stato del Rio Grande do Sul, di un focolaio del virus che colpisce uccelli selvatici e d'allevamento. 

Export di pollame - Il Rio Grande do Sul è il terzo maggiore esportatore di carne di pollo in Brasile, dietro Paraná e Santa Catarina.  Nei primi sei mesi dell'anno, lo Stato ha esportato 354mila tonnellate, generando un fatturato di 630 milioni di dollari. Queste esportazioni hanno rappresentato il 13,82% dei 4,55 miliardi di dollari generati dal paese e il 14,1% dei 2,52 milioni di tonnellate esportate dal Brasile nello stesso periodo.  

Preventiva - Il Ministero dell'agricoltura brasiliano (Mapa) ha emesso il comunicato ufficiale: una sospensione preventiva, dell'esportazione di carne di pollame e suoi prodotti, che "soddisfa i requisiti concordati nei certificati sanitari internazionali con più di 40 Paesi".

Certificazione - "La certificazione per l'esportazione è un accordo bilaterale tra i paesi partner, e per questo motivo Mapa ha preventivamente esaminato i Certificati Sanitari Internazionali (CSI) al fine di soddisfare le garanzie e i requisiti concordati. Secondo le norme internazionali per il commercio degli uccelli e dei loro prodotti, il Brasile effettua la sospensione della certificazione temporanea, al fine di garantire la trasparenza del servizio ufficiale brasiliano nei confronti dei paesi importatori dei prodotti", si legge nella nota.

Sospensioni -  Le sospensioni sono relative all'area o regione con impedimento alla certificazione, che varia dalla sospensione per almeno 21 giorni per l'intero territorio nazionale o alla restrizione limitata ad un raggio di 50 km dal focolaio individuato.  

Tra i prodotti figurano carne di pollame fresca, refrigerata o congelata; uova e prodotti a base di uova, mentre i prodotti sottoposti a trattamento termico come i prodotti termolavorati, cotti e trasformati destinati all'Unione Europea, all'Argentina, Sud Africa, Cile e Uruguay non hanno limitazioni e possono essere normalmente certificati.