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RAPPORTO ANNUALE

Vaccinazioni in calo, preoccupati anche i veterinari inglesi

Vaccinazioni in calo, preoccupati anche i veterinari inglesi
Non sono incoraggianti i risultati del settimo rapporto annuale sul benessere degli animali da compagnia nel Regno Unito.

In contemporanea all'allarme dei veterinari italiani arriva quello dei veterinari britannici. Dopo la ricerca di Eurisko sulla trascuratezza vaccinale dei proprietari italiani, il rapporto PDSA Animal Wellbeing avverte che "milioni di cani, gatti e conigli sono a grave rischio di malattie mortali, in quanto il numero di proprietari che vaccinano i loro animali domestici è vertiginosamente diminuito". Il Presidente della BSAVA John Chitty ha dichiarato che questa tendenza preoccupa i veterinari: "Gli attuali livelli di vaccinazione nei cani, nei gatti e nei conigli sono ben al di sotto dei livelli dell'effetto herd immunity, con la conseguenza che "si allontana la prospettiva di un calo nell'incidenza delle malattie e gli animali non vaccinati sono esposti a rischi sempre maggiori".
Nicola Martin di PDSA sottolinea che "i vaccini proteggono da malattie infettive, che possono gravemente influenzare la salute dei pets e spesso possono essere fatali. L'immunizzazione precoce può invece arginare una lunga lista di malattie che colpiscono gli animali da compagnia".

Calo generale dell'immunizzazione precoce-  Cresce in modo particolarmente significativo nel Regno Unito il numero dei proprietari che non proteggono i cani e gatti giovani. Solo il 75% dei cani (7,0 milioni) e il 65% dei gatti (6,7 milioni) sono stati vaccinati in giovane età. Si tratta dei livelli più bassi di copertura vaccinale mai registrati dall'osservatorio PDSA.  Ben 2,3 milioni di cani britannici (25%) non hanno mai ricevuto vaccinazioni in giovane età, mentre nei gatti il numero sale a 3,6 milioni. Le attenzioni per il coniglio da compagnia restano le più trascurate: solo il 50% di loro viene protetto con le vaccinazioni di base.
"E' profondamente preoccupante la caduta del numero dei conigli vaccinati"- afferma Chitty, che cita le recenti conquiste vaccinali, come ad esempio quella contro la mixomatosi, "che tuttavia non sembrano aver stimolato i proprietari a proteggere i loro conigli.

Motivi alla base della diminuzione- E' il costo uno dei motivi principali che determina la scelta di non vaccinare l'animale da compagnia. Il 20% dei proprietari di cani e gatti e il 10% dei proprietari di conigli hanno dichiarato che vaccinare è  "troppo costoso". Un errore di valutazione secondo Nicola Martin, dovuto al fatto che i proprietari fanno male i loro conti: alla verifica delle interviste, il costo di mantenimento di un cane nell'arco della sua vita è invece al di sotto delle 21mila sterline. "Questo dimostra - sostiene Nicola- che la professione veterinaria e le organizzazioni di benessere degli animali devono sensibilizzare di più sul reale costo economico del possesso di un animale, prevenzione veterinaria compresa, ancora prima di portarne uno in casa".

Fattore-spesa a parte, il Rapporto rivela che il 14% dei proprietari di cani, il 22% dei proprietari di gatti e il 32% dei proprietari di conigli ritengono che il loro pet non aveva bisogno di vaccinazioni, perchè non è entrato a contatto con altri animali domestici. "Questi risultati - prosegue Nicola Martin- dimostrano che c'è una vera mancanza di conoscenza di malattie devastanti a cui gli animali da compagnia sono esposti se non vengono protetti dalla vaccinazione. È importante migliorare i livelli vaccinali prima di ritrovarci a dover affrontare la ricomparsa di animali che soffrono di malattie che avrebbero potuto essere evitate con il vaccino ".

Il Rapporto PDSA analizza altri aspetti del possesso responsabile rivelando che sono ancora molti i proprietari britannici che non sono al corrente delle norme di benessere animale (Animal Welfare Act) e che non prestano le dovute attenzioni ai loro pet: un dato di rilievo, ad esempio, è l'aumento delle ore in cui vengono lasciati continuativamente da soli nei giorni feriali.