Il TAR Abruzzo non sospende la delibera della Giunta Marsilio. Nessun rischio di conservazione: il cervo può essere inserito nel calendario del prelievo selettivo.
Non sono fondate le ragioni delle associazioni protezioniste. Il Tribunale Amministrativo del Lazio, con la
sentenza pubblicata il 9 ottobre, conferma il prelievo selettivo del Cervo in Abruzzo deciso dalla Giunta Marsilio per "reiterati conflitti con attività antropiche o da interazione negative con altre specie".
In sentenza, il TAR scrive che "la specie non presenta problemi di tipo conservazionistico". Pertanto, al di fuori delle aree protette, il Cervo può essere inserito nel calendario venatorio regionale, " a prescindere da un obiettivo generale di limitazione dei danni causati dalla specie".
Al centro del contenzioso, la
Deliberazione della Giunta Marsilio: “
Approvazione del calendario venatorio regionale Stagione 2024-2025 per l’esercizio del prelievo in forma selettiva del Cervo e del relativo piano di abbattimento distinto per sesso e classi di età”. Agli atti anche il
parere favorevole dell’ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) che ha fornito alla Regione indicatori di prelievo e una direttiva d'intervento nelle aree a maggior rischio di danni all’agricoltura e di incidenti stradali.
Per il Giudice amministrativo abruzzese non ricorrono le condizioni per sospendere l'efficacia di questi atti.
La sentenza richiama la normativa: il cervo rientra tra le specie cacciabili secondo quanto previsto dalla
Legge n. 157/92, “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”; nella “
Lista Rossa dei vertebrati Italiani” la classe
Cervidae è classificata come LC (
Least Concern) "a minor preoccupazione".
La Lista Rossa dei Vertebrati Italiani è redatta dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), nell’ambito dell’accordo quadro “Per una più organica collaborazione in tema di conservazione della biodiversità”, sottoscritto da Ministero dell’Ambiente e dalla e Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali.
Il tasso di prelievo - Non essendo stato monitorato l’intero territorio regionale, il numero di esemplari coinvolti nell'abbattimento selettivo "è certamente una sottostima del numero di cervi attualmente presente"- scrive il Giudice Amministrativo - aggiungendo che "nonostante la sottostima, i dati della densità sono, comunque, superiori al valore soglia indicato dall’ISPRA (2 capi /Km2). Il tasso di prelievo - che coinvolge circa 500 esemplari nei comprensori regionali interessati dal prelievo- è pari al 10% del totale degli individui (6.182 il numero totale "certo" di
Capreolus capreolus e
Cervus elaphus). Il tasso di prelievo è dunque sostenibile e si concretizzerà "a partire solo da gennaio, quando gli esemplari più giovani avranno un’età tale da essere indipendenti dalla madre".