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PROCESSO A TRENTO

Pecore in alpeggio: abbandono e omissione d'atti d'ufficio

Pecore in alpeggio: abbandono e omissione d'atti d'ufficio
A processo tre allevatori e due veterinari a conclusione delle indagini sulla morte, nel 2019, di 180 pecore. Per i Veterinari l'ipotesi è di omissione di atti d'ufficio.

Sarà a giugno la prossima tappa del  processo a carico di tre allevatori della provincia di Modena e di due veterinari trentini per i fatti risalenti al 2019, quando in Val Rendena vennero rinvenuti 180 ovini deceduti in alpeggio. Sugli allevatori pende l'ipotesi di accusa per abbandono, mentre ai Veterinari viene contestata l'omissione di atti d'ufficio.

L'antefatto e le indagini-
Nel 2019, in val Rendena, si era registrata una improvvisa moria di pecore in alpeggio. Si temeva un’epidemia, dopo che decine di capi venivano rinvenuti senza vita nei prati sopra il Comune di Spiazzo (Trento). Le carcasse, 180 pecore, erano state recuperate dal Corpo forestale. Le analisi sono state eseguite dall’Istituto Zooprofilattico delle Venezie. Le pecore, che facevano parte di un gregge di 600 capi, erano arrivati in Trentino il 6 luglio 2019 con la formula del «Prestito». Meccanismo che si applica per mantenere i contributi assegnati dalla Pac europea e dal Piano sviluppo rurale che vanno da 200 a 1.000 euro per ettaro pascolato.

Le ipotesi d'accusa- Il pubblico ministero aveva iscritto gli allevatori nel registro degli indagati per il reato di uccisione di animali (544bis del codice penale).  Secondo l’accusa, i tre allevatori avrebbero lasciato le pecore in uno stato abbandono e malnutrizione che aveva portato alla loro morte. I due veterinari trentini erano invece accusati di omissione in atti d’ufficio in quanto, secondo la prospettazione della Procura, pur essendo a conoscenza della situazione non sarebbero intervenuti e non avrebbero ordinato agli allevatori di far rientrare il gregge.

Da uccisione a "abbandono"- I legali degli allevatori modenesi hanno chiesto al Tribunale la riqualificazione del reato da uccisione di animale a abbandono di animale, una fattispecie che ammette l’oblazione, cioè l'estinzione del reato tramite una obbligazione amministrativa. Il collegio di giudici ha accolto l’eccezione rinviando l’udienza a giugno. Il Tribunale ha inoltre accolto la richiesta di escludere Enpa come parte civile. (fonte)