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TRUBUNALE DI NAPOLI

Imputazione coatta per il poliziotto che sparò al pitbull

Imputazione coatta per il poliziotto che sparò al pitbull
Il Giudice del Tribunale di Napoli ha rinviato a giudizio il poliziotto che, un anno fa a Napoli, sparo al cane di un pregiudicato.


Il 12 luglio di un anno fa - durante la consegna di una notifica all’uomo, che era agli arresti domiciliari-  il pit bull aggredì e prese a morsi alcuni agenti. Nel tentativo di fermare il cane, un agente di polizia esplose contro l’animale alcuni colpi. Tardando l'ambulanza veterinaria,  gli agenti caricarono il cane nell’auto di servizio per condurlo al pronto soccorso veterinario, dove morì poco dopo. Tutte circostanze che saranno chiarite a processo dopo la richiesta di rinvio a giudizio del poliziotto.

Imputazione coatta. I punti da chiarire- Nel suo provvedimento di imputazione coatta, il giudice dà rilievo al fatto che, in base alla visione delle prove filmate, al momento della seconda e fatale esplosione il cane "era già palesemente ferito e dall'andatura claudicante'”. Al proprietario dell’animale, con precedenti per truffa e maltrattamenti in famiglia, venne contestato il possesso del pitbull, proibito a chi è in regime detentivo. Un punto da chiarire, oltre alla dinamica del fatto, dallo sparo ai soccorsi fino al decesso dell'animale.

Ora, a promettere giustizia a Rocky (questo il nome del cane) è la presidente della Lega Nazionale del Cane, Piera Rosati. Anche l'Enpa, Ente nazionale Protezione Animali, fa sapere che si costituirà parte civile. 

«Fu legittima difesa»- Per Roberto Massimo, segretario provinciale di Napoli del sindacato di polizia Usip-Uil  "Il rinvio a giudizio del collega ha poco senso ed immaginiamo sia semplicemente un atto dovuto, sicuri che la Magistratura accerterà la realtà dei fatti. La tutela di un essere umano, di un cittadino o, come in questo caso, di un operatore di Polizia, si chiama legittima difesa"- spiega.

Il sindacato Usip aggiunge che  “i poliziotti che spararono ad un pitbull, uccidendolo, durante la notifica di un provvedimento al padrone del cane agli arresti domiciliari, salvarono la vita ad un operatore di polizia coinvolto, aggredito dal cane stesso".