Senza le tariffe si fermano i processi. Il caso del Giudice di Cosenza, privato di parametri per risolvere la liquidazione giudiziaria dei compensi, ha rinviato il caso alla Corte Costituzionale. Sull'articolo 9 del decreto-liberalizzazioni si pronuncerà la Consulta. Ma prima potrebbe arrivare una norma transitoria sotto forma di emendamento del Governo. Il Ministero della Giustizia ha preso atto dello stallo derivante dall'assenza di parametri tariffari in sede di contenzioso legale. Abrogate dal Dl 1/2012 (Dl-liberalizzazioni), le tariffe restano utilizzabili nei Tribunali dove il Giudice può ancora fare riferimento a indicatori economici stabiliti con decreto. I vecchi tariffari non sono utilizzabili. I nuovi non sono ancora stati approvati dai ministeri competenti, professione per professione.
L'empasse ha bloccato un contenzioso nel Tribunale di Cosenza, dove il giudice ha rinviato la causa e interpellato la Corte Costituzionale. Il magistrato ritiene che l'articolo 9 è in contrasto con il principio costituzionale della ragionevolezza, perché non prevede alcuna disciplina transitoria fra l'abolizione delle tariffe e l'entrata in vigore dei parametri di competenza del Ministero.
La Consulta, chiamata in causa con formale sentenza, si dovrà esprimere sulla legittimità costituzionale dell'articolo 9 del Dl- liberalizzazioni in vigore dal 24 gennaio. Ma prima potrebbe arrivare un emendamento del Governo in sede di conversione in Legge del Dl 1/2012. L'iter è iniziato ieri al Senato e si preannuncia burrascoso.
Il Ministro Paola Severino ha fatto sapere che sulle liberalizzazioni saranno nuovamente ascoltate le professioni e convocherà per questo gli Ordini professionali "sempre nell'ottica di un confronto proficuo e costruttivo".