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LA LEGGE NON COPRE L'AVVELENAMENTO ACCIDENTALE

LA LEGGE NON COPRE L'AVVELENAMENTO ACCIDENTALE
Condomini che avvelenano cani e gatti. Intervistato dal Corriere della Sera, Marco Melosi, presidente di Anmvi, conferma l'aumento del tasso di litigiosità in condominio, ma sposta l'accento sugli avvelenamenti accidentali: "La legge non interviene sul mancato rispetto delle istruzioni d'uso". Nessuna certezza che vengano realmente aggiunte sostanze amaricanti.

Intervistato dal Corriere della Sera sulla litigiosità condominiale legata alla presenza di animali, Marco Melosi, presidente di Anmvi, sposta l'accento dagli avvelenamenti dolosi a quelli accidentali: va registrato l' aumento dei morti per bocconi avvelenati non diretti a cani e gatti. Non tanto i bocconi avvelenati, ma soprattutto prodotti per combattere i topi.

«Si tratta di bustine poco più grandi di quelle per il tè, sparse in garage o giardino senza che vengano chiuse in contenitori dove solo i ratti possono entrare», spiega Melosi. Oltretutto, aggiunge, non c' è certezza che a queste polverine a base di anticoagulanti vengano aggiunti additivi amari, che servirebbero a tenere lontane altre bocche.

«La legge prevede pene per gli avvelenatori volontari - insiste Melosi - ma i derattizzatori non rispettosi delle istruzioni d' uso non rischiano nulla e non abbiamo strumenti per fermarli». Nove volte su dieci le bustine sono la causa di incidenti mortali.

Il Presidente Melosi ha rilanciato dalle pagine del quotidiano milanese le preoccupazioni espresse al convegno nazionale ANMVI sulla gestione degli avvelenamenti organizzato solo poche settimane fa, alla presenza del MInistero della Salute,  e in collaborazione con il servizio di assistenza tossicologia veterinaria ATV-Purina. In quella sede, i dati sull'origine dolosa del fenomeno sono stati accostati a quelli, non meno significativi, sull'origine accidentale degli avvelenamenti.