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COME FUNZIONA

Flat tax per i professionisti: solo in forma individuale

Flat tax per i professionisti: solo in forma individuale
Il notiziario dell'Agenzia delle Entrate chiarisce il campo di applicazione della tassa piatta per i professionisti: escluse società e associazioni.


L'accesso alla flat tax incrementale è precluso per gli esercenti attività professionale "in forma collettiva". L'atteso chiarimento arriva da Fisco Oggi il notiziario dell'Agenzia delle Entrate. La tassa piatta, introdotta dalla Legge di Bilancio 2023 si applica solo alle persone fisiche in forma individuale.

Destinatari della “flat tax incrementale”
- La novità fiscale si rivolge ai contribuenti persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti o professioni, diversi da quelli che applicano il regime forfetario. A parte l’incompatibilità con il forfetario, la norma non detta ulteriori vincoli in riferimento al regime contabile e fiscale applicato, alle modalità di determinazione del reddito e all’ammontare dello stesso (fermo restando il limite massimo di reddito agevolabile, fissato a 40mila euro).

ll beneficio fiscale - Consiste nell’assoggettare una parte del reddito d’impresa e/o di lavoro autonomo a un’imposta sostitutiva dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e relative addizionali comunale e regionale, calcolata con l’aliquota del 15%, anziché alle aliquote per scaglioni di reddito previste dalla tassazione Irpef ordinaria (articolo 11, Tuir): 23% fino a 15mila euro di reddito, 25% oltre 15mila e fino a 28mila euro di reddito, 35% oltre 28mila e fino a 50mila euro, 43% oltre 50mila euro.

Limite di 40 mila euro e "incremento"- La base imponibile agevolabile, ossia la quota di reddito cui è applicabile l’imposizione sostitutiva, non può superare l’importo di 40mila euro. Per determinarla, va dapprima calcolata la differenza tra il reddito d’impresa e/o di lavoro autonomo realizzato nel 2023 e il più elevato tra i medesimi redditi dichiarati negli anni 2020, 2021 e 2022 (ovviamente, se il reddito 2023 è inferiore al più alto del triennio e quindi non c’è stato incremento reddituale, la flat tax non è applicabile); dal risultato ottenuto, bisogna sottrarre un importo pari al 5% del reddito di riferimento, ossia del più consistente tra i redditi del triennio precedente, quello che nell’operazione iniziale è stato utilizzato come sottraendo. Di fatto, la tassazione agevolata riguarderà l’aumento di reddito superiore al 5% e, comunque, nel limite di 40mila euro.

L'esempio- Fisco Oggi ipotizza il caso di un professionista consegua nel 2023 redditi di lavoro autonomo per 150.000 euro, dopo averne realizzati 115.000 euro nel 2022, 100.000 euro nel 2021, 120.000 euro nel 2020. Quest’ultimo importo, quindi, risultando il più elevato, rappresenta il reddito di riferimento del triennio precedente.
La differenza tra il reddito 2023 (150.000 euro) e quello di riferimento dei tre anni passati (120.000 euro) è pari a 30.000 euro. A questo punto, bisogna sottrarre il 5% del reddito maggiore dei tre anni precedenti (120.000 x 5% = 6.000). La base imponibile agevolabile ammonta, quindi, a 24.000 euro (30.000 – 6.000); su di essa, volendo avvalersi della flat tax nella dichiarazione modello Redditi Pf 2024, sarà dovuta l’imposta sostitutiva del 15%, pari a 3.600 euro (i restanti 126.000 euro andranno assoggettati alla tassazione ordinaria per scaglioni di reddito).

Spiega il notiziario che se si ignorasse la misura di vantaggio ora introdotta, i 24.000 euro sconterebbero l’aliquota Irpef più alta, il 43%, cui andrebbero aggiunte le addizionali comunale e regionale (in media, il 3%), per un’imposizione complessiva pari a 11.040 euro (24.000 x 46%). 
È evidente - conclude- il significativo risparmio generato dall’applicazione della tassa piatta incrementale (7.440 euro).