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IL CHIARIMENTO

Spese veterinarie, perde la detrazione chi paga in contanti

Spese veterinarie, perde la detrazione chi paga in contanti
Il cliente che non paga in forma tracciabile la prestazione veterinaria perde definitivamente il diritto alla detrazione fiscale.

Lo precisa il servizio di consulenza fiscale dell'ANMVI in seguito ad alcune richieste di chiarimenti. Il diritto alla detrazione d'imposta sulla spesa per cure agli animali da compagnia è riconsociuto solo se il pagamento al professionista avviene in forma tracciabile. Diversamente, il Medico Veterinario non potrà trasmettere i dati al Sistema Tessera Sanitaria per il loro inserimento nel 730 pre compilato.

Spiega, il dottor Giovanni Stassi, consulente fiscale dell'ANMVI: "Dall’anno d’imposta 2020, la detrazione per le spese veterinarie spetta a condizione che l’onere sia sostenuto con versamento bancario o postale ovvero mediante altri sistemi di pagamento “tracciabili”, fatta eccezione per le spese sostenute per l’acquisto di farmaci veterinari o per le prestazioni del medico veterinario rese nell’ambito di strutture pubbliche o di strutture private accreditate al SSN".

In altre parole, pagare la prestazione veterinaria del proprio animale da compagnia in denaro contante- entro il limite della soglia consentita- fa perdere definitivamente il diritto alla detrazione fiscale della spesa. 

La fattura veterinaria cartacea emessa dal Medico Veterinario a fronte del pagamento in contanti non potrà più essere presentata dal proprietario alla detrazione: nè in fase di dichiarazione dei redditi (es. presentazione del 730 presso un CAF) nè in fase di modifica del 730 precompilato nella finestra temporale di controllo messa a disposizione dei contribuenti dall'Agenzia delle Entrate.

Guida operativa alle detrazioni veterinarie 2022