Fattura elettronica, Bagnai: serve una riflessione profonda

Un rinvio dell'obbligo non è nei programmi del Governo, ma a tirare il freno è niente meno che il presidente della Commissione Finanze del Senato.

Sulla fatturazione elettronica è "auspicabile una riflessione più profonda - dichiara Alberto Bagnai (Lega) - che non stravolga l'impianto della manovra, ma eviti di percorrere strade rispetto alle quali non solo le associazioni di categoria ma anche le Autorità indipendenti hanno espresso un allarme che sarebbe irresponsabile trascurare».

Le dichiarazioni del Presidente della Commissione Finanze del Senato, dall'alto della posizione parlamentare che ricopre, suonano come un altolà.  Del resto è stato il  Garante privacy a rivolgersi perentorio all’Agenzia delle entrate: "la fatturazione elettronica va cambiata"- è scritto in una nota ufficiale.
Per il Garante la fatturazione elettronica “presenta rilevanti criticità in ordine alla compatibilità con la normativa in materia di protezione dei dati personali”. Per questo motivo ha chiesto all’Agenzia di "far sapere con urgenza come intenda rendere conformi al quadro normativo italiano ed europeo i trattamenti di dati che verranno effettuati ai fini della fatturazione elettronica".

"Proprio perché condividiamo appieno l'esigenza di contrastare l'evasione e mantenere un atteggiamento responsabile in tema fiscale, nel quadro di una manovra di bilancio giustamente incisiva, - ha dichiarato al Sole 24 Ore-  dobbiamo ricordare che il Servizio di Bilancio del Senato, nella nota di lettura 197 del 2017, aveva evidenziato come gli importi previsti a fronte dell'adozione della fatturazione elettronica fossero caratterizzati da “margini oggettivi di incertezza”, tali da suggerirne una quantificazione a consuntivo.
A fronte di questa incertezza, i rilievi circa la tutela della privacy pongono un problema immediato e concreto"- ha concluso.