Dal 1 gennaio 2019 dovranno essere in formato elettronico le fatture emesse dai soggetti IVA anche nei confronti dei privati.
Non solo le fatture alla Pubblica Amministrazione- già obbligatorie da tempo- ma anche quelle emesse nei confronti dei clienti e nel cosiddetto mercato B2B - fra operatori economici. La concessione di una proroga (D.L. 79 del 28 giugno 2018) sulle cessioni di carburante, non ha modificato la decorrenza del 1 gennaio 2019, confermata dall'Agenzia delle Entrate con la circolare 13/E.
Rispondendo ad alcune richieste di chiarimenti, l'Agenzia ribadisce la fatturazione elettronica obbligatoria sarà generalizzata sul territorio nazionale. In particolare, l’Italia è stata autorizzata dall'Unione Europea ad accettare come fatture "documenti o messaggi solo in formato elettronico se sono emessi da soggetti passivi “stabiliti” sul territorio italiano".
Solo i soggetti passivi "stabiliti" possono essere obbligati ad emettere fattura elettronica.L’obbligo di fatturazione elettronica riguarda «le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate tra soggetti "residenti, stabiliti o identificati" nel territorio dello Stato». Il fatto di disporre di un numero di identificazione IVA non è di per sé sufficiente per ritenere che un soggetto passivo abbia una stabile organizzazione, spiega l'Agenzia: solo i soggetti "stabiliti" possono essere obbligati ad emettere fattura elettronica.
E' invece possibile indirizzare una fattura elettronica "a soggetti non residenti identificati in Italia", sempre che a questi sia assicurata la possibilità di ottenere copia cartacea della fattura ove ne facciano richiesta.