"Considerazioni analoghe - ha dichiarato il Ministro - ho ritenuto fare anche sull'idea di includere negli elenchi i cavalli, la maggior parte dei quali non appartiene certo alla categoria dei purosangue da corsa. Si tratta invece di animali d'affezione, che devono, finalmente e nei fatti, essere considerati tali sotto ogni profilo».
«Per queste ragioni - ha aggiunto il ministro - ho formalmente esposto all'Agenzia delle entrate le mie perplessità unitamente ad un'immediata richiesta di revisione della classificazione proposta nel redditometro sperimentale.
«Forse - conclude Brambilla - sarebbe bastato un maggiore approfondimento di queste tematiche per evitare un errore che confido sarà corretto ma che certamente non ci ha fatto fare bella figura agli occhi di tutti quei paesi che, al contrario, sostengono i cittadini che dividono la loro vita con gli animali domestici compiendo anche, in taluni casi, grandi sacrifici pur di assicurare loro benessere. Tutto ciò rappresenta un'ulteriore conferma di come il quadro normativo italiano debba essere completamente rivisto ed adeguato alla sensibilità collettiva. Ed io mi impegnerò certamente in tal senso».