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TAR LAZIO

CBD, il decreto resta sospeso: nessun rischio per la salute

CBD, il decreto resta sospeso: nessun rischio per la salute
Il Tar del Lazio conferma la sospensione del decreto del Ministero della Salute. La classificazione del CBD come stupefacente sarà discussa il 16 gennaio 2024. 
Il Tribunale Amministrativo del Lazio ha confermato la sospensione del decreto del 7 agosto del Ministero della Salute che prevede che tutti i medicinali contenenti cannabidiolo estratto da Cannabis possano essere dispensati solo con ricetta non ripetibile in quanto stupefacenti. Il Tribunale Amministrativo si è era già pronunciato in questo senso ai primi di ottobre, con la conseguenza pratica di far decadere anche tutti gli accertamenti e provvedimenti svolti nel corso del periodo di vigenza del provvedimento (dal 20 settembre al 5 ottobre).

Con l'ordinanza del 24 ottobre il Tar ha affermato che la motivazione alla base del Decreto ministeriale, “appare priva della richiesta integrazione istruttoria da parte del Consiglio Superiore di Sanità" e appare "non sufficientemente chiara in ordine al dirimente profilo degli “accertati concreti pericoli di induzione di dipendenza fisica o psichica” della sostanza. Con questa "carenza istruttoria" di fondo, il decreto resta sospeso e con esso anche l’inserimento del cannabidiolo ad uso orale nella Sezione B della Tabella medicinali del D.P.R. n. 309 del 1990.
Il Giudice amministrativo fa anche notare che il Consiglio Superiore di Sanità- già nel 2020-  aveva dichiarato di essere “in attesa di indicazioni precise per poter, eventualmente, procedere ad ulteriori approfondimenti di natura tecnico-scientifica".

Secondo il Tribunale non ci sono imminenti imminenti rischi per la tutela della salute pubblica" e per tanto sussistono "i presupposti per la sospensione del provvedimento".

L'udienza di merito è fissata per il prossimo 16 gennaio.

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