Prosegue il trend positivo delle riduzioni a dimostrazione dell’efficacia delle azioni pianificate e attuate nel settore veterinario per il contrasto all’antimicrobico-resistenza, in particolare sulla promozione di un uso prudente degli antimicrobici. Nel 2021, l'Italia ha confermato una generale tendenza alla diminuzione delle vendite totali (- 41,1%) rispetto al 2016, anno di riferimento per misurare i risultati del Piano Nazionale di Contrasto all’Antimicrobico-Resistenza (PNCAR 2017-2020 - prorogato a tutto il 2021).
Questa notevole contrazione percentuale (41,11%) figura nella relazione annuale pubblicata dal Ministero della Salute, segue la pubblicazione del dodicesimo rapporto annuale ESVAC sulla sorveglianza europea delle vendite di medicinali veterinari contenenti agenti antimicrobici. Una riduzione "ancor più significativa"- osserva il Ministero della Salute- se si considera il calo del 58,8% rispetto ai dati del 2010, il primo anno di adesione dell'Italia al progetto ESVAC, attivato su base volontaria da EMA.
Impegno del settore veterinario- Il trend nazionale in diminuzione si conferma in modo marcato per tutte le classi di antimicrobici, "come risultato di un impegno costante all’utilizzo prudente degli antibiotici del mondo veterinario". I dati della relazione sono riferibili alla dispensazione del medicinale veterinario come conseguenza di una ricetta elettronica veterinaria, fatta eccezione per i medicinali veterinari autorizzati ai fini della fabbricazione di mangimi medicati per cui il dato rimane quello comunicato dai titolari delle autorizzazioni all’immissione in commercio. La Direzione generale dei farmaci veterinari del Ministero evidenzia che "l’utilizzo del sistema informatizzato per la tracciabilità dei medicinali veterinari e dei mangimi medicati ha reso più efficace il monitoraggio delle vendite permettendo di rinforzare le azioni di contrasto all’AMR".
CIA all'1%- Un’attenzione particolare è rivolta a quelle classi di antibiotici considerate di importanza critica e incluse nella categoria B “Limitare” della classificazione AMEG (Antimicrobial Advice Ad Hoc Expert Group), che tiene conto della lista degli antimicrobici di importanza critica per la medicina umana elaborata dalla World Health Organization (WHO), dell’effetto che il possibile sviluppo di resistenza dovuto al loro utilizzo negli animali può avere sulla salute pubblica e della necessità di impiegarli nella medicina veterinaria. Queste classi rappresentano una piccola proporzione delle vendite totali (circa l’1,5%).
Cali significativi- La riduzione più evidente è sicuramente quella relativa alle vendite per la classe delle polimixine (95,7%) rispetto al 2016. Altri cali significativi riguardano gli altri chinoloni, con una riduzione del 71,5%, le cefalosporine di terza e quarta generazione con un ribasso del 66% e i fuorochinoloni con una riduzione del 49,5%. Si riscontra, infine, una contrazione del 42,8% delle vendite di antibiotici autorizzati in forme farmaceutiche impiegate per il trattamento di gruppo, attraverso la somministrazione come mangimi medicati, soluzioni (acqua di abbeverata, siero di latte, broda, ecc.) o polveri (top dressing).
RELAZIONE_NAZIONALE_ANTIBIOTICI_2021.pdf3.06 MBDati di vendita dei medicinali veterinari contenenti sostanze antibiotiche
Quarta relazione nazionale a cura del Ministero della Salute (DGSAF)