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ANTIBIOTICORESISTENZA

Fda: cefalosporine “extralabel” vietate agli allevatori

Fda: cefalosporine “extralabel” vietate agli allevatori
La FDA ha emesso l'annunciata ordinanza che proibisce l'uso degli antibiotici appartenenti alla classe delle cefalosporine per bovini, suini, polli e tacchini, a partire dal 5 Aprile 2012.
Gli allevatori americani avranno bisogno di una prescrizione dal veterinario prima di somministrare antibiotici sugli animali da reddito. L'iniziativa dell'ente americano è stata presa per preservare l'efficacia delle cefalosporine per il trattamento delle infezioni nell'uomo. Proibendo l'uso di questi antibiotici negli animali, si riduce il rischio di favorire l'insorgenza di batteri patogeni cefalosporine-resistenti.

Proibito l'uso chiamato 'extralabel', ovvero utilizzare i farmaci al di fuori delle indicazioni terapeutiche approvate per quanto riguarda quelle specie animali oggetto di allevamenti a scopo alimentare. Le proibizioni riguardano:
●uso di cefalosporine a dosi, frequenze, durata e tasso di somministrazione non approvate;
●uso di cefalosporine in bovini, suini, polli e tacchini che non sono state approvate per queste specie (ad esempio farmaci approvati per l'uso umano o per animali da compagnia);
●uso di cefalosporine per la prevenzione delle malattie

"Crediamo che questo sia un passo fondamentale per preservare l'efficacia di questa importate classe di antimicrobici, tenendo conto della necessità di tutelare la salute sia degli esseri umani sia degli animali" ha dichiarato Michael R. Taylor, Deputy Commisioner for Foods, alla FDA.

Questo ordine di divieto è stato sottoposto a un "periodo di consultazioni" (dal 6 Gennaio al 6 Marzo 2012), durante il quale chiunque può inviare i suoi commenti sul dispositivo al sito www.regulations.gov. FDA valuterà le osservazioni prima dell'entrata in vigore del divieto il 5 Aprile 2012. La decisione FDA e' stata accolta da proteste da parte delle associazioni di categoria. Delle due milioni di persone che acquisiscono un'infezione negli Stati Uniti ogni anno, 99mila ne muoiono, principalmente a causa di ceppi batterici resistenti. Anche se non e' chiaro quanti di questi decessi siano il risultato dell'uso eccessivo di antibiotici nell'allevamento, circa l'80 per cento degli antibiotici venduti negli States e' somministrato ad animali.

Da circa 35 anni la Food and Drug Administration sta cercando senza successo di limitare l'uso di antibiotici non terapeutico. "L'utilizzo costante di piccole dosi di antibiotici, pratica comune nelle fattorie americane, contribuisce all'insorgere di batteri resistenti agli effetti del farmaco, mettendo a repentaglio la vita delle persone che non possono essere piu' trattate con in normali antibiotici" ha dichiarato Michael Taylor: "Gli allevatori dovranno ora convincere un veterinario che loro animali sono a rischio di contrarre infezioni prima di poter fare uso di antibiotici. Queste nuove restrizioni contribuiranno a salvare delle vite umane".