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DEFORESTAZIONE

EUDR, Assalzoo: rinvio necessario, mangimi a rischio

EUDR, Assalzoo: rinvio necessario, mangimi a rischio
Rinviare la scadenza del 31 dicembre 2024. In difetto, avverte Assalzoo, la catena di approvvigionamento alimentare e mangimistico potrebbe interrompersi.

L'Associazione nazionale tra i produttori di alimenti zootecnici (Assalzoo) plaude alla richiesta di rinvio del Regolamento europeo sulla deforestazione EUDR. Si tratta di "una importante azione del Governo" dichiara il Presidente Silvio Ferrari. L'iniziativa del Ministro Francesco Lollobrigida "va accolta con estremo favore e conferma la sensibilità dell’esecutivo italiano sulle questioni del mondo agroalimentare”- prosegue Ferrari.  L'auspicio è che venga accolta dalla UE.

Cos'è il Regolamento EUDR- L'Unione Europea afferma (considerando n. 8 del regolamento) che il consumo e la produzione nell’Unione di sei materie prime (bovini, cacao, caffè, palma da olio, soia e legno) farebbero salire da soli la deforestazione a circa 248 mila ettari all’anno entro il 2030. La quota di deforestazione è così attribuita:  palma da olio (34,0 %), soia (32,8 %), legno (8,6 %), cacao (7,5 %), caffè (7,0 %), bovini (5,0 %) e gomma (3,4 %).

Soia a rischio, costi e prezzi in aumento- Il nuovo Regolamento,  prevede una serie di adempimenti "particolarmente stringenti"- secondo Assalzoo-  rispetto all’importazione di materie prime agricole che non possono essere prodotte su terreni deforestati dopo il 2020. Fra le materie prime a rischio c'è appunto la soia, "una materia prima di rilevanza strategica per l’intera industria agroalimentare e mangimistica europea e italiana"- afferma Assalzoo, ricordando che l’85% del fabbisogno interno di soia è d’importazione. Una oscillazione nella disponibilità del prodotto avrebbe ripercussioni immediate sui prezzi per tutta la filiera fino al consumatore finale.

La filiera chiede più tempo- La filiera non sarà in grado di rispettare la scadenza del 31 dicembre 2024. "Serve un periodo più lungo per consentire a tutti gli operatori della filiera di poter applicare concretamente una normativa fortemente complessa dal punto di vista sia tecnico che amministrativo ed economico per le aziende"- afferma Ferrari. Un passaggio così ravvicinato – prosegue – potrebbe determinare l’interruzione della catena di approvvigionamento alimentare e mangimistico con danni che andrebbero a ricadere sull’intero sistema dei consumi con aumenti di prezzi e danni alla già debole domanda interna.

Strategia transitoria nel 2025- La proposta del settore mangimistico è di rinviare il regolamento e di aprire un periodo transitorio che dia al settore il tempo di elaborare una strategia in accordo con la Commissione europea.

REGOLAMENTO (UE) 2023/1115
relativo alla messa a disposizione sul mercato dell’Unione e all’esportazione dall’Unione di determinate materie prime e determinati prodotti associati alla deforestazione e al degrado forestale e che abroga il regolamento (UE) n. 995/2010