• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31306
RELAZIONE DELLA COMMISSIONE UE

Le rotte e le tecniche dei trafficanti di cani e gatti

Le rotte e le tecniche dei trafficanti di cani e gatti
La nuova relazione della Commissione Europea sul commercio illegale di cani e gatti mette in luce la necessità di una vera tracciabilità per ridurre il rischio di frode.


Nel periodo 2022-2023 Commissione, Stati membri e Ong hanno condotto un'azione coordinata sul commercio illegale di cani e gatti. Tutte le autorità competenti hanno scambiato informazioni (attività di contrasto, questioni doganali e finanziarie) migliorando lo scambio transfrontaliero di informazioni e contribuendo a far luce sulle rotte e sulle tecniche utilizzate dai trafficanti di pet. E' stato così  possibile ricostruire una sorta di paradigma del commercio illegale, basato su condizioni e comportamenti ricorrenti, descritto nella relazione Illegal Trades of cats and dogs, pubblicata il 7 dicembre dalla Commissione Europea. Lo scambio di informazioni ha anche consentito di individuare le lacune che questi sfruttano per le loro attività, consentendo alla Commissione Europea di colmarle con la prossima iniziativa legislativa sul benessere dei cani e dei gatti.   

La rete del commercio illegale- I Paesi Ue di provenienza degli animali sono prevalentemente Romania e Ungheria, mentre i principali Paesi Terzi da cui trae origine il commercio illegale sono Russia, Bielorussia, Serbia e Turchia. La pubblicità online e l'uso dei social hanno aggravato il fenomeno, consentendo ai trasgressori di raggiungere facilmente un vasto pubblico. Le informazioni fornite dalla pubblicità sono difficili da verificare e la tracciabilità è spesso impossibile.
La cooperazione avviata tra luglio 2022 e luglio 2023 ha permesso di avviare 35 procedimenti giudiziari.

Trasporto e documenti- L'azione coordinata ha messo in luce i tipi di attività fraudolente, individuando modelli ricorrenti basati sulla violazione della legislazione dell'UE in materia di movimento di animali da compagnia, con problemi di trasporto (condizioni inadeguate, animali troppo giovani o non adeguatamente vaccinati per viaggiare in condizioni di sicurezza) e sul traffico di materiali utilizzati a fini di frode (es.: timbri veterinari, passaporti, microchip).

Contrasto a più livelli- La relazione finale evidenzia la necessità di un approccio multiforme per affrontare questo problema, tra cui nuove leggi, controlli più mirati e basati sul rischio, una maggiore collaborazione tra le autorità, sanzioni più severe, un'applicazione più rigorosa e campagne di sensibilizzazione dei cittadini. Inoltre, la riforma dell'unione doganale, proposta nel maggio 2023, contribuirà anche all'attuazione di controlli più mirati, basati sul rischio ed efficaci alle frontiere dell'UE. 

L'Italia- La relazione contiene una scheda sull'Italia. Il nostro Paese ha scambiato informazioni su 3 casi amministrativi e 3 casi giudiziari. Le frodi hanno principalmente riguardato il "mercato grigio" che sfrutta diversi canali di distribuzione non autorizzati come ad esempio il web, con falsificazione dei documenti sanitari e dei dati identificativi dell'animale. L'Italia ha condotto ispezioi principalmente su trasportatori (60%), venditori (20%) e presunti proprietari finali (20%). Le maggiori difficoltà si rilevano nel raccogliere informazioni da privati cittadini in merito trasportatori, pagamenti e pubblicità online.
Nei controlli su strada sono state comminate multe per 1.300 euro. In Italia i Servizi Veterinari cooperano con la Polizia, mentre in altri Paesi si evidenzia un maggiore interscambio con altre entità: dogane, posti di controllo frontalieri, autorità fiscali, organizzazioni non governative. Tuttavia, la relazione della Commissione conclude che la partecipazione all'azione coordinata ha migliorato la cooperazione interna e la condivisione delle informazioni con altri paesi.

La proposta della Commissione- Le nuove norme europee proposte dalla Commissione colmeranno le lacune legislative sfruttate finora dagli operatori illegali. In particolare:
- tutti i cani e i gatti dovranno essere identificati e dotati di microchip e registrati prima di essere venduti. Ciò consentirà ai consumatori di verificare che gli animali da compagnia che intendono acquistare siano stati allevati e tenuti in un modo conforme alle norme dell'UE in materia di benessere degli animali.
- gli stabilimenti di allevamento dovranno essere riconosciuti
- nuove norme sul benessere animale durante il trasporto dovranno facilitare l'individuazione di casi di non conformità
- le norme sull'importazione di cani e gatti richiederanno la conformità alle norme dell'UE o a norme equivalenti per gli animali di queste specie che entrano nel mercato unico.
- obbligo per i fornitori di dimostrare che cani e gatti sono stati identificati e registrati prima di essere pubblicizzati sulle piattaforme online. La proposta consente ai potenziali proprietari di verificare l'identità e la registrazione di cani e gatti pubblicizzati online nell'UE. A tal fine, le piattaforme online forniranno al loro pubblico un link a un sistema che verificherà automaticamente l'identificazione e la registrazione del cane o del gatto in una banca dati dell'UE. Ciò migliorerà notevolmente la tracciabilità di questi animali e fornirà ai fornitori un forte incentivo a registrarsi presso le autorità. Inoltre, le piattaforme online adatteranno la loro interfaccia online per consentire ai fornitori di cani e gatti di dare ai potenziali proprietari le informazioni necessarie.
-gli Stati membri devono prevedere sanzioni adeguate per coloro che violano le norme.

L'obiettivo della Commissione è di implementare una tracciabilità europea dei cani e dei gatti, degli stabilimenti legali e dei movimenti commerciali. La maggiore insidia è rappresentata dalla modalità della frode che spesso si realizza sotto le mentite spoglie di una movimentazione non commerciale e non viene registrata nel sistema Traces.

Cani e gatti, UE: benessere e responsabilità di cura

REPORT_ILLEGAL_TRADE_OF_CATS_AND_DOGS.pdf4.99 MB