Scandalo alimentare in Polonia: dopo un inchiesta televisiva arrivano gli ispettori dell'Unione Europea. Concomitante un caso di BSE atipica.
Dureranno alcuni giorni i controlli degli ispettori dell'Unione europea in Polonia per far luce sulla macellazione illegale di bovini malati. Il caso è scoppiato dopo un'inchiesta della emittente televisiva TVN. La carne, proveniente da un macello a 112 chilometri a est di Varsavia, sarebbe stata esportata anche in Estonia. Finlandia, Francia, Ungheria, Lituania, Portogallo, Romania, Spagna e Svezia. Lo scandalo ha fatto precipitare i prezzi e ha portato diversi Paesi a limitare l'importazione di questo prodotto. Un grave danno per la Polonia, che proprio all'esportazione destina l'85% della sua carne bovina.
E sul comparto è caduta un'altra tegola. Il 4 febbraio, a Mirsk - nel sud del Paese vicino al confine ceco- è stato individuato un caso di encefalopatia spongiforme bovina atipica. La segnalazione della Polonia è stata notificata dall'Organizzazione mondiale per la salute degli animali (OIE). Il Ministero dell'agricoltura polacco ha reso noto che l'animale infetto è stato abbattuto. Si tratta in particolare di BSE atipica, che può insorgere spontaneamente nelle popolazioni di bovini con una incidenza molto bassa tale da non compromettere- riferisce l'agenzia Reuters- lo status sanitario della Polonia rispetto alla malattia. L'ultimo caso in Polonia risaliva al 2013. Come l'Italia, la Polonia è nell'elenco OIE dei Paesi classificati secondo lo status di "Negligible BSE risk".