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EXPORT AGRO-ALIMENTARE

JEFTA, intesa UE-Tokyo: agroalimentare in cambio di auto

JEFTA, intesa UE-Tokyo: agroalimentare in cambio di auto
Sicurezza alimentare, sanità animale e prodotti tipici nel JEFTA, l'accordo Tokyo-Bruxelles per dire no ai protezionismi.


Prima dell’accordo di partenariato economico UE-Giappone, finalizzato l'8 dicembre scorso, il Giappone - quarto mercato d'esportazione agroalimentare per l'Unione- imponeva alle aziende europee elevati dazi doganali su alimenti e bevande europei ( 39.8%-40% sul formaggio; 38,5% sulle carni bovine).  Ma grazie al JEFTA (Japan-Europe Free Trade Agreement) Tokyo eliminerà o abbatterà drasticamente  i dazi su oltre il 90% delle esportazioni agricole dell’UE. Per formaggi, anche freschi come la Mozzeralla, carni bovine e suine, i dazi subiranno decurtazioni sensibili o addirittura saranno cancellati. La Commissione Europea stima l'aumento delle esportazioni europee verso il Giappone del 24%, pari a 20 miliardi di euro. L’aumento sarà particolarmente elevato per i prodotti agroalimentari: tra il 170 e il 180%, pari a 10 miliardi di euro aggiuntivi.

Finalizzato l'8 dicembre scorso, l'accordo si basa su negoziati iniziati nel 2013 e coltivati fino alla svolta decisiva del G7 di Taormina, a maggio di quest'anno. Il principale interesse del Giappone è che l'UE abolisca le tariffe sulle importazioni di prodotti giapponesi, ad esempio le automobili e i pezzi di ricambio.

Principio di precauzione - Come tutti gli accordi commerciali dell'UE, neanche quello con il Giappone avrà alcun impatto sulle norme europee, nemmeno su quelle per i prodotti agricoli e alimentari. Anche se l'accordo non esplicita il "principio di precauzione", il suo rispetto - essendo nei Trattati dell'Unione- è prerequisito ineludibile per la UE nel definire accordi commerciali con i Paesi Terzi.
Anche il JEFTA quindi assicura il pieno rispetto del principio di precauzione e deve essere in linea con le attuali norme in materia di sicurezza alimentare e altri atti di "diritto derivato" che sanciscono il principio di precauzione. In  caso di «prove preliminari obiettive di possibili effetti nocivi» le Parti potranno adottare misure restrittive.  Il Giappone dispone, proprio come l'UE, di rigorose norme sui prodotti, compresi quelli agricoli e alimentari. Di fatto, l'UE e il Giappone hanno le norme di protezione dei consumatori più esigenti al mondo. L'accordo le rafforzerà.

In materia di sanità animale, le parti hanno concordato di attenersi agli stessi "status" sanitari in caso di insorgenza di malattie, nel rispetto dei Codici dell'OIE, e di avviare le medesime misure di gestione di eventuali emergenze. (Chapter 6 Sanitary and Phytosanitary Measures).

Bando prodotti derivati dalla balena- Restano fuori dall'intesa i prodotti derivati dalla balena, nel rispetto della Convenzione CITES e del bando vigente nell'Unione.

Dop e Igp italiane- L'accordo prevede il riconoscimento di 205 tra Dop e Igp europee, tra le quali 44 italiane (a fronte di oltre 280 registrate) dal Parmigiano Reggiano al Prosciutto di Parma allo speck dell’Alto Adige.

Aperture anche sul mercato dei servizi, con la possibilità per le imprese europee di partecipare agli appalti di 48 grandi città del Sol Levante. Si allentano anche i vincoli sui movimenti verso il Giappone, con particolare riguardo ai trasferimenti a scopo professionale e di business.

«Il Giappone e l’Ue – ha detto il primo ministro giapponese Shinzo Abe – costruiranno uno spazio economico che si basa su regole giuste. E questo farà da modello per il sistema economico internazionale del XXI secolo».

L’intesa, dovrà essere approvata dal Consiglio e dal Parlamento Ue ed è stata definita «di importanza strategica» dal presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker.

L'accordo spiegato in dettaglio

Key elements of the EU-Japan Economic Partnership Agreement

EU-Japan trade agreement: texts of the agreement