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DIRETTIVA QUALIFICHE AL VOTO

Verso l'interdizione ai veterinari europei sanzionati o condannati

Verso l'interdizione ai veterinari europei sanzionati o condannati
Sarà votata oggi dall'Europarlamento in sessione plenaria, la proposta di modifica della Direttiva 2005/36/CE.
Rafforzamento della tessera elettronica, che contiene informazioni sulle qualifiche professionali, per facilitare la mobilità dei professionisti all'interno della comunità e giro di vite sull'interdizione all'esercizio della professione in tutti gli Stati membri per i membri di professioni sanitarie regolamentate, che abbiano ricevuto sanzioni disciplinari o condanne penali nel paese d'origine. Sono questi alcuni dei contenuti della proposta del Parlamento europeo e del Consiglio di modifica della direttiva 2005/36/CE relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali.

Riconoscimento-Attualmente il sistema di riconoscimento automatico vige per sette professioni, sei delle quali appartengono al settore della sanità: medici, dentisti, veterinari, infermieri, ostetriche e farmacisti. Il riconoscimento automatico si basa sull'armonizzazione dei programmi di formazione e delle condizioni minime per l'ottenimento di una qualifica professionale negli Stati membri. Ciò permette di riconoscere automaticamente, e senza ulteriori verifiche, le qualifiche professionali conformi alle disposizioni della direttiva.

Tessera professionale europea-  Al centro della proposta della Commissione vi è l'introduzione di una tessera professionale europea, come auspicato anche dal Parlamento nella sua risoluzione del novembre 2011. La tessera professionale, che equivale a un certificato elettronico, intende accelerare, semplificare e rendere più trasparente la procedura di riconoscimento. La sua introduzione avverrebbe su base volontaria, su richiesta delle pertinenti organizzazioni professionali. Nel caso in cui la tessera fosse introdotta, il ricorso al sistema di informazione del mercato interno (IMI) diverrebbe obbligatorio. 
Pur accogliendo favorevolmente l'introduzione della tessera professionale europea e il ricorso al sistema di informazione del mercato interno, la Commissione Sanità del Parlamento europeo  ha chiesto  modifiche per sottolineare più incisivamente il carattere volontario della tessera professionale.

Formazione- Il nuovo testo propone un aggiornamento dei requisiti minimi di formazione per medici, dentisti, farmacisti, infermieri, ostetriche, veterinari e architetti per tener conto dell'evoluzione di tali professioni e dei relativi percorsi formativi.  In un'ottica di maggiore sicurezza dei pazienti, si sottolinea l'impegno per i professionisti della sanità ad  aggiornare le rispettive competenze mediante corsi di istruzione e formazione professionale continua. Gli Stati membri dovrebbero pubblicare una relazione di valutazione sulle procedure di istruzione e formazione continua seguite dai professionisti in questione scambiandosi altresì le migliori prassi in proposito». Inoltre, «un'autorità competente può controllare o guidare la verifica delle conoscenze linguistiche, in particolare a tutela della sicurezza dei pazienti e della sanità pubblica».

Allerta sui professionisti non in regola- In ogni caso, «tutti gli Stati membri dovrebbero essere allertati se un professionista, a motivo di azione disciplinare o di condanna penale, è soggetto a restrizioni o divieti, temporanei o permanenti, in relazione all'esercizio dell'attività professionale in uno Stato membro». La Commissione Sanità del PE ha proposto di  creare un meccanismo di allerta, obbligando le autorità competenti di ogni Stato membro a segnalare alle autorità competenti di tutti gli altri Stati membri i professionisti cui è stato vietato l'esercizio della loro professione da parte di un'autorità o di un tribunale.  In passato si sono verificati casi in cui alcuni professionisti del settore sanitario, cui era stata revocata l'abilitazione a esercitare nel proprio paese d'origine, hanno potuto continuare a lavorare indisturbati in un altro Stato membro.
La modifica alla direttiva dà una spinta anche alla circolazione delle informazioni: tutti gli Stati membri sono chiamati a stilare una lista delle professioni regolamentate, con tanto di attività e competenze, e giustificare la ragione alla base della scelta di limitarne l'accesso.

Proposta di modifica della Direttiva 2005/36 della Commissione Europea

Il progetto di risoluzione legislativa al voto del  Parlamento Europeo

Documentazione al sito dell'Europarlamento