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EDITORIALE DELLA SETTIMANA

Il Veterinario di fronte alla revisione della catena agroalimentare

Il Veterinario di fronte alla revisione della catena agroalimentare
La classe veterinaria dovrebbe anticipare questa sfida dando prova della sua capacità professionale nell'affiancare da subito gli operatori.
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"Regole più intelligenti per cibi più sani" è la regola del nuovo importante pacchetto di misure adottato in questi giorni per riformare la politica della Commissione EU su tutta la catena alimentare, dalla salute animale a quella delle piante. Oggi le leggi che regolano questi settori sono ben 400, complesse e difficili da interpretare ed applicare; la Commissione ha deciso pertanto che è venuto il momento di modernizzare, semplificare e rafforzare il sistema dei controlli ufficiali.


I pilastri di questa nuova "legge" sono cinque: semplificare e modernizzare, ridurre l'impatto amministrativo, valorizzare la prevenzione, spingere sull'approccio basato sulla categorizzazione (brutta parola ma efficace) del rischio reale dell'impresa ed anticipare i rischi emergenti.

Più enfasi sulla prevenzione significa rafforzare i criteri di biosicurezza; in poche parole, spingere sulla struttura aziendale, tenere d'occhio l'epidemio-sorveglianza dell'allevamento ed utilizzare politiche semplici e premianti sull'utilizzo del farmaco, con un ritorno di sburocratizzazione per l'allevatore virtuoso.

E proprio sull'allevatore andrà a ricadere il beneficio di un'applicazione efficace di questa nuova "legge", che basa i suoi effetti su quattro elementi chiave:
1. Sanzionare chi commette reati e frodi alimentari in maniera commisurata al danno arrecato, al mercato ed ai consumatori;
2. Consentire ai "Gestori del Rischio" (leggasi Ministero e propaggini territoriali, ASL comprese, soprattutto) di proporzionare indagini sanitarie e monitoraggi in settori ed aree produttive nelle quali si sospettino problemi ( target sicuri ed indagini mirate);
3. Definire chiare responsabilità per produttori e veterinari;
4. Premiare i virtuosi, anche sgravandoli di tassazione attraverso il meccanismo del cosiddetto "Bonus-malus" (recupero dei costi), che in parole povere significa: più sicurezza, meno controlli, meno tasse.

La classe veterinaria dovrebbe anticipare questa sfida dando prova della sua capacità professionale nell'affiancare da subito gli operatori "più intelligenti" nell'applicazione di questi quattro elementi chiave.

Giancarlo Belluzzi, Vicepresidente ANMVI