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EDITORIALE DELLA SETTIMANA

Un esempio di progresso intellettuale

Un esempio di progresso intellettuale
Ormai è un fatto. Il veterinario che si occupa di animali esotici avrà uno strumento in più per valorizzare il proprio lavoro: l'accreditamento.


Senza addentrarmi nei dettagli di "come" si accederà all'accreditamento definito dalla Fnovi, la cosa più importante è si è finalmente fatto un passo importante, che in altri Paesi esiste da anni: riconoscere un livello di competenza "specialistico" a livello nazionale.


Nessuno ha l'arroganza di paragonare l'accreditamento al raggiungimento di titoli come il College Europeo o il College Americano, ma il veterinario accreditato non sarà da meno di chi ha titoli come l'ABVP o altre forme di riconoscimento, che, diversamente dall'accreditamento FNOVI, non richiedono un curriculum. Infatti, mentre l'appartenenza al College Europeo o Americano dà diritto all'accreditamento in maniera automatica, il restante bagaglio culturale sarà considerato ai fini del possesso dei requisiti necessari per ottenere l'accreditamento FNOVI.

Ciò che mi è chiaro è che gli utenti finali, quindi i nostri clienti, avranno finalmente la possibilità di individuarci. Infatti, anche se la normativa non impedisce ad alcun veterinario di pubblicizzare che "si occupa di animali esotici", non c'era finora uno strumento nazionale per valorizzare alcune competenze: il nuovo riconoscimento FNOVI permette invece di segnalare all'utenza il professionista che ha raggiunto uno status accreditato. D'altra parte mi sembra giusto che chi ha dedicato molto tempo a migliorarsi in una branca "settoriale", spesso con grandi investimenti di tempo e denaro, debba poterlo pubblicizzare in maniera chiara.

FNOVI riprende un'esigenza del pubblico, del cliente, e soprattutto, anche se ovviamente non espressa, del paziente, categorie queste che hanno il diritto rispettivamente di trovare e di essere curati da professionisti qualificati, ma anche ben identificabili.

Non ci sarà un veterinario "per animali esotici", bensì ci saranno 6 categorie, o "sezioni" (uccelli; rettili e anfibi; piccoli mammiferi; pesci e acquari; animali da zoo; animali selvatici). Tutto ciò è piuttosto logico, visto che non si può serenamente pensare di conoscere bene medicina, chirurgia e gestione di specie animali tanto diverse.

L'accreditamento del veterinario "esotologo" è un esperimento, per cui i requisiti, o i prerequisiti potranno essere modificati nel futuro, per rendere il processo più consono alle esigenze dell'utenza e del mondo professionale.

Personalmente spero che questo esperimento abbia successo e che duri nel tempo. Ma non solo, auspico che sia l'inizio di una serie di accreditamenti per settori diversi, sia perché queste forme di acknowledgement già esistono in tutti i Paesi a noi vicini, sia soprattutto perché l'utenza desidera sapere a chi rivolgersi e chi ha davanti.

Lorenzo Crosta, med vet, PhD
Vice presidente ANMVI (settore animali esotici)