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EDITORIALE DELLA SETTIMANA

La tracciabilita' delle filiere e del Sistema dipende da noi

La tracciabilita' delle filiere e del Sistema dipende da noi
"Sempre di più si sente la necessita' che la Veterinaria pubblica sia collegata a quella privata". La realtà dei fatti odierni irrobustirebbe questa definizione che anche l'OIE sostiene da tempo.

La stragrande maggioranza di noi, a parole, è d'accordo; i fatti ed i pregiudizi però ci dicono che siamo ancora lontani dall'obiettivo.

Il "problema" della carne equina, la banca dati epidemiologica e la questione dei rischi globali nel settore della sicurezza alimentare sono tre esempi a portata di mano per confermarci questa convinzione.
Le conseguenze dello scandalo non sanitario delle carni di cavallo presenti nelle derrate e non etichettate lo immaginiamo: l'ennesimo colpo di grazia ad un settore già in sofferenza e l'ennesima svalutazione di uno squisito piatto di carne tipicamente italiano considerato di prim'ordine in diverse parti del nostro Paese! E se qualcuno ha asserito che "...nelle carni equine si trova di tutto!" bisogna anche chiedersi perché e come mettere rimedio; non certamente solo sanzionando, perché è impensabile mettere un carabiniere del NAS in ogni allevamento o fare un campionamento a tutti i 30 mila equidi macellati nel nostro Paese o sulle migliaia di partite di questa carne che entrano dalle frontiere.

Ancora: nei mesi scorsi è stato siglato un accordo a tre, Ministero della Salute, ANMVI ed AIA, che sancisce la figura del veterinario di fiducia "qualificato" come responsabile sanitario dell'allevamento. Per il mondo agricolo sarebbe l'occasione per valorizzare allevatori seri e virtuosi, sgravandoli di un po' di burocrazia, mentre per il Ministero diventerebbe finalmente l'occasione per mettere in piedi una banca dati epidemiologica che tutti ci invidierebbero.

Infine, in Asia, tra Cina e Nuova Zelanda, è in corso un braccio di ferro sulla presenza di un residuo nella farina di latte; Internet sostiene che i cinesi vogliono mettere in quarantena più del 50% del prodotto importato nel gigante orientale. Per ora il problema sembra non riguardarci. In realtà questo, come altri incidenti di cui non si conosce ancora la fonte, prima o poi potrebbero scoppiare anche nel nostro paese perché i commerci sono ormai globalizzati. L'EFSA, e molti paesi tra cui il nostro, si stanno attrezzando per creare al loro interno degli organismi con lo scopo di anticipare la previsione del rischio, creando e trasformando la "prevenzione" in "previsione" del pericolo, intercettando i segnali che ci vengono dal mercato, dai media o anche dal passaparola tra professionisti del settore. Per giungere a questo ambizioso traguardo è fondamentale l'apporto di tutti coloro che operano dentro la filiera, operatori del settore, controllori ed analisti ma anche consulenti della professione, tra cui il veterinario che lavora nelle aziende agricole o agroindustriali e che ha l'opportunità di assistere giorno dopo giorno al processo produttivo. Questa realtà che è sotto gli occhi di tutti fa si che costui diventi depositario di tutti i cambiamenti che avvengono nella filiera e che egli rappresenti un testimone prezioso dei segnali che si possono intercettare fin dal primo anello.

Tre esempi per dimostrare quanto sia fondamentale un collegamento strutturato ed efficiente tra controllori e professione, in un tutt'uno che si chiamerà Servizi Pubblici della professione come già l'OIE considera tutte le prestazioni veterinarie, fornite sia in ambito pubblico che privato.

È venuto il momento che noi, medici veterinari, ci convinciamo di questa grande opportunità di affermazione professionale e sosteniamo con convinzione ed in tutte le sedi questo modello. È segno di maturità mettere in sinergia i due settori per realizzare la completa tracciabilita' sanitaria delle filiere che andrebbe a tutto vantaggio del Sistema del nostro Paese e della tutela del consumatore.

Giancarlo Belluzzi, Vice Presidente ANMVI