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AUDIZIONE CURA ITALIA

Confprofessioni al Parlamento: tutelare l'attività di cura veterinaria

Confprofessioni al Parlamento: tutelare l'attività di cura veterinaria
Tutele anche per i servizi essenziali della veterinaria. Confprofessioni: no fondi a pioggia, il reddito di ultima istanza solo alle casse dei professionisti.
I professionisti "stanno operando senza sosta e con dedizione, nel sostegno delle funzioni vitali del Paese". Ma "la crisi sta impattando in modi differenziati con effetti comunque molto gravi". Per questo Confprofessioni, nel documento invitato al Parlamento sul decreto Cura Italia, chiede di riservare alle casse previdenziali dei liberi professionisti  il reddito di ultima istanza previsto dall'articolo 44.

Confprofessioni chiede sostegno per tutti i redditi professionali esplicitando, una richiesta di tutela anche agli interventi di cura veterinaria, che continuano ad essere prestati in quanto essenziali alle funzioni del Paese.

"No fondi a pioggia, ma interventi selettivi di sostegno al reddito per i professionisti maggiormente colpiti dalla crisi, destinando i 300 milioni previsti dal reddito di ultima istanza interamente alle casse di previdenza dei professionisti". Secondo il presidente della Confederazione, Gaetano Stella, «i liberi professionisti, impegnati in prima linea per fronteggiare l’emergenza epidemiologica, meritano infatti lo stesso sostegno che lo Stato sta garantendo ai lavoratori dipendenti e agli altri lavoratori autonomi».

«Spetta alle casse, infatti, stabilire i criteri dei potenziali beneficiari del reddito di ultima istanza, in un’ottica di solidarietà per evitare che le risorse si distribuiscano in modo poco efficace, ma si concentrino su chi realmente sta pagando il prezzo più duro all’emergenza», aggiunge Stella. «È evidente come le risorse destinate al reddito di ultima istanza non siano sufficienti, se la crisi sanitaria ed economica dovesse prolungarsi. In quest’ottica, le casse dovrebbero essere sollevate dalla doppia imposizione fiscale».

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