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Liberalizzazioni, audizione in Senato

Liberalizzazioni, audizione in Senato
"Il decreto legge sulle liberalizzazioni lascia irrisolte alcune questioni centrali per l'assetto competitivo delle libere professioni". Audizione di Confprofessioni in Commissione Industria. Le osservazioni dell'ANMVI sulle criticità del Dl 1/2012 in corso di conversione in legge. Su concorrenza e tariffe il Governo Monti si contraddice.
Luci e ombre nel Dl 1/2012 secondo la relazione del presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella,davanti alla Commissione Industria del Senato che martedì 7 febbraio ha convocato la Confederazione italiana libere professioni, , per raccogliere proposte e pareri in merito al decreto legge sulle liberalizzazioni. Non tutto è da buttare, ma su alcuni punti, Confprofessioni non condivide l'impostazione del Governo Monti.

La relazione consegnata al presidente Cesare Cursi dal presidente Stella mette in rilievo le principali criticità fra cui le società di capitali tra professionisti. Stella ha sottolineato come la norma "dovrebbe prevedere un apporto di capitale di soci non professionisti non maggioritario e, comunque, attribuire la governance di dette società esclusivamente ai soci professionisti, al fine di salvaguardare la necessaria indipendenza e autonomia dei professionisti".

Centrale anche il capitolo riferito alle polizze assicurative dei professionisti che dovrebbero, secondo Confprofessioni, dovrebbero lasciare la negoziazione delle condizioni di polizza alla "discrezionalità dei professionisti e alle libere associazioni o Confederazioni professionali titolate alla tutela degli interessi dei professionisti".

Per l'audizione, Confprofessioni ha raccolto le istanze delle associazioni aderenti. L'ANMVI ha focalizzato l'attenzione su alcuni punti di particolare sensibilità per la professione medico-veterinaria, in particolare su praticantato, tariffe, concorrenza e abuso di professione.

Praticantato - L'esclusione delle professioni veterinarie dalle norme sul tirocinio risulta opportuna, ma d'altro canto ripropone la necessità che in altre sedi -e con adeguata concertazione- si avvii un processo di ammodernamento del praticantato post laurea, attraverso una disciplina ad hoc - volta a sanare il vuoto normativo sul praticantato post laurea e post abilitazione di Stato.

Tariffe - L'abrogazione dei parametri tariffari- in sede di conferimento dell'incarico rappresenta un pregiudizio per la corretta valutazione da parte del cliente dell'adeguatezza del compenso alla complessità dell'opera. In campo medico-veterinario l'assenza di indicatori tariffari deontologicamente parametrati espone il cliente al rischio di ribassi qualitativi e acuisce (anziché ridurre) l'asimmetria informativa, privando l'utente di un orientamento.

Concorrenza- Quanto alla concorrenza Pubblico-Privato, l'ANMVI ritiene che il principio ispiratore della concorrenza sia contraddetto dal mantenimento possibilità per le Pubbliche Amministrazioni di porsi - anche sul mercato -con tariffe stabilite per legge e di realizzare di fatto forme di concorrenza sleale nei confronti dei professionisti privati.

Abuso -L'abuso di professione resta fortemente sottovalutato. Fermo restando il principio dell'Esame di Stato, il Legislatore non ha mostrato altrettanta attenzione alla salvaguardia dell'abilitazione. La diffusa, impunita e reiterata piaga dell'abuso di professione richiede interventi incisivi sul fronte dell'inasprimento delle pene, della prevenzione della reiterazione attraverso la confisca di mezzi e attrezzature e- non da ultimo- mediante un impulso decisivo delle Procure nel perseguire un reato sottovalutato.