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Lavoro: attenta riflessione sui professionisti

Lavoro: attenta riflessione sui professionisti
Tenere nella dovuta considerazione tutte le forme di collaborazione e di lavoro autonomo. Il ricorso alle collaborazioni non puo' essere condannato e scoraggiato, così come quando l'attività viene esercitata da altro professionista in regime di monocommittenza. Il fenomeno è complesso e merita un approfondimento serio. Documento di Confprofessioni al tavolo del Ministro Fornero.
Confprofessioni ha consegnato un documento sulla riforma del mercato del lavoro al Ministero del Lavoro. Nell'ambito delle consultazioni con le parti sociali avviate dal Ministro Fornero, la Confederazione dei liberi professionisti a cui aderisce ANMVI, ha chiesto di "tenere nella dovuta considerazione tutte le forme di collaborazione e di lavoro autonomo".

Il documento ufficializzato il 16 Gennaio da Confprofessioni è ora allo studio del Vice-ministro del Lavoro Michel Martone. Fra le richieste, una delle istanze dicui si è fatta promotrice ANMVI: distinguere la fattispecie delle collaborazioni, anche in monocommittenza, dal lavoro dipendente.

"Le stime e le tipologie concrete di svolgimento di tali attività - si legge nel documento- sono assai variegate e difficilmente classificabili. Il ricorso alle collaborazioni non puo' essere condannato e scoraggiato in senso radicale, così come quando l'attività viene esercitata da altro professionista in regime di monocommittenza. Il fenomeno è infatti complesso e merita un approfondimento serio".

Non possono pertanto condividersi quegli atteggiamenti estremi nel regolare la materia che sono impostati più sul divieto all'utilizzo di alcuni strumenti che sulla ricerca di forme di protezione alternative ed efficaci.
Allo stato stiamo infatti studiando un sistema diretto a permettere l'iscrizione alla Cassa di Assistenza Sanitaria integrativa, prevista dal nostro CCNL, anche di collaboratori e lavoratori autonomi che operano con partita IVA in regime di monocommittenza. Questa tipologia di lavoro nel nostro settore non viene utilizzata con finalità di elusione. Molto spesso è un passaggio obbligato per l'esercizio in forma totalmente autonoma della libera professione.

Confprofessioni chiede anche il Governo si faccia carico del problema e operi per trovare soluzioni adeguate. L'individuazione di alcuni principi guida per delineare le caratteristiche del lavoro autonomo professionale e del lavoro dipendente potrebbe essere una strada. In questo senso avrebbe una certa utilità anche lo strumento della certificazione dei contratti di lavoro che mira proprio a dare certezza alla qualificazione del rapporto di lavoro. Potrebbe anche riflettersi su una rivisitazione delle fattispecie di riferimento del diritto del lavoro, che preveda una revisione delle categorie tradizionali, ma ciò solo a condizione che tale operazione non implichi alcun incremento delle rigidità esistenti in materia di rapporti di lavoro e si concentri,invece, esclusivamente sulla previsione e sullo sviluppo di alcune tutele di base di carattere universale operanti sul mercato del lavoro (incontro domanda-offerta di lavoro; formazione e formazione continua; tutele antidiscriminatorie; assistenza e previdenza).

pdfI LIBERI PROFESSIONISTI NEL MERCATO DEL LAVORO.pdf98.9 KB