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PSA Svezia

PSA nei cinghiali: prima positività in Svezia

PSA nei cinghiali: prima positività in Svezia

Carcassa di cinghiale positiva alla peste suina africana in Svezia. E' la prima volta nel Paese finora considerato epidemiologicamente meno esposto.

A fine agosto, sette cinghiali morti sono stati rinvenuti Fagersta, circa 200 chilometri a nord-ovest di Stoccolma. Una delle carcasse, ieri, è risultata positiva alla peste suina Africana. Lo riporta l'agenzia Reuters citando l'Istituto Nazionale Veterinario Svedese, dove sono in corso ulteriori indagini epidemiologiche. L'ipotesi iniziale è che il virus sia stato introdotto dall'uomo, essendo la Svezia distante dai territori europei con cinghiali infetti.

Mapping in corso - Le autorità competenti stanno ora lavorando intensamente per localizzare, contenere e controllare l'infezione. Una delle prime misure di prevenzione sarà la collaborazione tra le autorità veterinarie con le organizzazioni dei cacciatori, la ricerca di cinghiali morti in combinazione con la conoscenza dell'area di origine dei cinghiali.

Contenimento - Sarà inizialmente vietato ogni accesso all'interno dell'area interessata - raccolta di bacche e funghi, cacciare, lavorare con la silvicoltura - o fare altre attività all'aperto in quanto l'infezione può essere diffusa trasportando il virus su scarpe, strumenti e veicoli. 

I cittadini e i cacciatori di tutta la Svezia, ma soprattutto nella zona in questione e nel Västmanland, sono incoraggiati a segnalare i ritrovamenti di cinghiali morti all'Istituto e i proprietari di suini a rivedere i protocolli sulla biosicurezza e contattare un veterinario se ci sono segni di malattia o aumento della mortalità.

Il Consiglio all'agricoltura svedese ha già attuato il piano di emergenza nazionale sulla PSA e annunciato di avvalersi delle esperienze di gestione del virus degli altri paesi.