• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31295
PSA suini domestici in Lombardia

PSA, sospetto secondo focolaio in un allevamento del pavese

PSA, sospetto secondo focolaio in un allevamento del pavese

Il contagio da Psa avrebbe coinvolto un altro allevamento del pavese, a Zinasco. Lo riferisce il Sindaco alla stampa locale. Il Comune non è nell'Oltrepò.

Lo riferisce il quotidiano Il Giorno. Dall'Ats non è stata diramata alcuna nota stampa sul secondo focolaio riscontrato in provincia di Pavia. La notizia viene dal sindaco di Zinasco, Massimo Nascimbene, che precisa che il Comune non ha però ancora ricevuto comunicazioni ufficiali dagli enti preposti. Deve ancora essere accertata l'origine del contagio; l'indagine epidemiologica dovrà verificare eventuali contatti indiretti anche con l'altro allevamento già colpito dalla Psa a Montebello della Battaglia (Pavia).

Zinasco è un comune fuori dalle zone di restrizione per i tre cinghiali infetti in precedenza trovati in Oltrepò. Questo secondo focolaio in provincia di Pavia, non nelle zone dell'Oltrepò, preoccupa ulteriormente i produttori per la rapida diffusione della malattia, nonostante le misure di biosicurezza negli allevamenti, con timori per le conseguenze economiche, come sottolineato dalle associazioni di categoria. Il primo focolaio in un allevamento del pavese era bastato a intensificare il dibattito tra i produttori lombardi e non solo. La presenza del virus comporta la chiusura delle esportazioni nazionali in molti Paesi.

Il primo caso a Montebello della Battaglia (PV)- La positività al virus nel suino domestico è stata riscontrata per la prima volta in Lombardia nel comune di Montebello della Battaglia. Prima del focolaio,confermato il 18 agosto, l’area era già soggetta a restrizione I, come area ad alto rischio, ma senza casi né focolai di PSA, confinante con le zone del Nord Ovest già interessate dalla malattia nel selvatico. Il proprietario dell’azienda pavese, un piccolo allevamento di suini da ingrasso (circa 160 animali) a conduzione familiare, con annesso macello aziendale, aveva riscontrato un anomalo aumento della mortalità. Il 16 agosto i Servizi Veterinari avevano visitato l'allevamento e prelevato campioni, confermati positivi dal Laboratorio Nazionale di Riferimento della PSA il 18 agosto.

Le autorità competenti
hanno convocato un vertice il 19 agosto mattina con gli assessorati e le direzioni generali Welfare e Agricoltura di Regione Lombardia, l'Ats di Pavia e l'Izsler (Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna) alla presenza del Commissario di Governo alla PSA Vincenzo Caputo.  La Regione Lombardia ha prorogato il bando regionale per le recinzioni anti-cinghiali al 18 settembre.

Le indagini epidemiologiche- I suini dell’allevamento sono sempre stati macellati in loco, senza movimentazioni al di fuori dall'azienda. Negativo anche l’esito delle verifiche nell'allevamento dove i suini erano stati acquistati. Oltre alle previste attività di depopolamento sono state avviate le indagini epidemiologiche verificare le possibili cause di introduzione del virus nell’allevamento di Montebello. Le indagini  escludono che la fonte di infezione sia il contatto con i cinghiali, tuttavia sono state incrementate le attività di sorveglianza e contenimento dei cinghiali. Le ipotesi si sono spostate su possibili fomiti contaminati (materiali inerti come mangimi, mezzi di trasporto, lettiere, ecc).

Il Bollettino PSA - Era il 7 gennaio 2022 quando l'Italia venne raggiunta dall’ondata epidemica di PSA con la conferma di positività al virus in una carcassa di cinghiale rinvenuta in Regione Piemonte, nel Comune di Ovada, provincia di Alessandria. Alla data del 27 agosto risultano quindi  coinvolte sei regioni, oltre alla Sardegna dove però circola un ceppo diverso del virus della PSA. Dopo Piemonte, Liguria, Lazio, Campania e Calabria, la Peste Suina Africana ha fatto la sua comparsa in Lombardia con tre casi nei cinghiali e un focolaio confermato nel domestico a Montebello (Pavia). Solo la Calabria e il Lazio hanno registrato positività nel domestico, rispettivamente con focolai in numero di 6 e 1.
I casi di PSA nel cinghiale, secondo il Bollettino epidemiologico nazionale, sono 1.055.