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AL MASAF

Biologico, avviato il piano d'azione nazionale

Biologico, avviato il piano d'azione nazionale
Al Tavolo del Masaf la prima bozza di attuazione del Piano d’azione nazionale per il biologico. Federbio: integrare il Piano con le misure nazionali della PAC.


Il Sottosegretario all'Agricoltura Luigi D’Eramo ha presentato la prima bozza di lavoro per attuare la legge sul biologico approvata dal Parlamento un anno fa e gli indirizzi dati dalla Commissione europea. Ne dà notizia Federbio che si dichiara "soddisfatta" dopo il confronto di ieri al Masaf.

Gli assi inseriti nel Piano d’Azione - rende noto la Federazione- fanno riferimento a una strategia che riguarda sia l’aumento della domanda interna sia l’incremento della produzione di prodotti bio, in linea con l’obiettivo del raggiungimento del 25% di superficie coltivata a bio entro il 2027 previsto dal Piano Strategico Nazionale della PAC.

Il Piano nazionale per il biologico contiene misure "fondamentali"- prosegue Federbio-  per lo sviluppo del mercato, a partire dal marchio Made in Italy bio, strumento che contribuisce a valorizzare il ruolo degli agricoltori e l’origine della materia prima oltre a rafforzare sia la promozione sia l’export, già in grande crescita. Le vendite di prodotti agroalimentari bio italiani si attestano nel 2022 a 3,4 miliardi di euro, con un incremento del +16% rispetto all’anno precedente.  FederBio apprezza, inoltre, la spinta ulteriore verso le mense biologiche con la proposta di raddoppiare l’investimento sul Fondo per le mense scolastiche bio.

A sostegno della produzione, la Federazione ritiene fondamentale consolidare l’integrazione nel Piano d’Azione per il biologico con le principali programmazioni previste per il settore agroalimentare, come il Piano Strategico Nazionale della PAC, il PNRR, il Piano d’azione per l’uso sostenibile dei pesticidi. In particolare sul Piano Nazionale della PAC FederBio auspica che, oltre alle risorse destinate alle misure a superficie per conseguire il traguardo del 25% di bio, un’analoga percentuale di risorse sia resa disponibile per assistenza tecnica, consulenza e formazione alle imprese, promozione, comunicazione e per lo sviluppo dei Distretti biologici.

Federbio ha posto anche l’esigenza d’inserire una linea relativa alla fiscalità ambientale: "Chi sceglie metodi produttivi a favore dell’ambiente, -ha sottolineato Maria Grazia Mammuccini, Presidente di FederBio - dovrebbe poter usufruire di un regime fiscale agevolato, che comprenda la riduzione dell’IVA e la possibilità di portare il costo della certificazione bio a credito d’imposta".