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DIRIGENZA SSN

Intersindacale chiede "forte innovazione del rapporto di lavoro"

Intersindacale chiede "forte innovazione del rapporto di lavoro"
E' una critica di obsolescenza quella che i Sindacati rivolgono al SSN. Gli impegni del Tavolo permanente nel comunicato intersindacale.


Richiesto dalle Organizzazioni sindacali, il tavolo tecnico permanente si farà. Il suo scopo sarà quello  di ripristinare le relazioni sindacali e di trovare soluzioni "ai tanti e complessi problemi del nostro sistema sanitario"- afferma la Federazione Veterinari e Medici (Fvm) in un comunicato sottoscritto con l'Intersindacale, al termine dell'incontro del 25 gennaio con il Ministro della Salute Orazio Schillaci.

La minaccia del privato- Pur esprimendo "soddisfazione" per gli impegni assunti dal Ministro, l'Intersindacale elenca le urgenze da affrontare e suggerisce le soluzioni. Si chiede una "forte innovazione del rapporto di lavoro" riguardante categorie professionali "assediate dal mercato privato pronto a sottrarne le abilità sanitarie per potenziare la sanità privata e convenzionata accreditata".

Il limite dei 72 anni- Secondo la Federazione Veterinari e Medici, la ripresa del SSN "non può essere affidata all’anacronistico mantenimento in servizio fino a 72 anni dei medici, dirigenti sanitari e veterinari". Per i sindacati, l'innalzamento a 72 anni  è "una soluzione inutile che bloccherebbe ulteriormente l’ingresso e le carriere dei sanitari più giovani".

Fabbisogni e contrattazione- Da riformare, secondo Fvm, il DM 70, un decreto "ormai obsoleto". Necessario abbattere "la tagliola" del tetto di spesa all’assunzione di personale" e rivedere i fabbisogni appena pubblicati. Il SSN richiede una riforma del sistema formativo "nella direzione dell’introduzione di un contratto di formazione lavoro e in particolare, vista l’apertura della contrattazione, sulla necessità di trovare nel bilancio nazionale risorse extracontrattuali per restituire dignità al ruolo dei dirigenti medici, sanitari e veterinari".

Violenze- Al Ministro si chiede di "andare avanti con la modifica del decreto 113/2020 sulle aggressioni al personale, che richiede l’attribuzione della funzione di pubblico ufficiale al medico e l’obbligo della Azienda presso la quale lavorano i sanitari vittime di aggressioni e intimidazioni di costituirsi parte civile e di sostenere le spese legali del sanitario.
Per quanto riguarda il rinnovo del contratto di lavoro, il primo passo è verso una collaborazione in termini di esigibilità della norma e del miglioramento delle condizioni di lavoro.