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IL CASO

Aflatossina M1, allevatore multato ora vuole difendersi

Aflatossina M1, allevatore multato ora vuole difendersi
Tossine della muffa nel latte: multato per 1.500 euro, con l'accusa di “commercio di prodotti alimentari nocivi”, un allevatore del lodigiano affronterà il processo per difendersi.


Nel 2015, nell’ambito di una campagna di controlli a campione, i carabinieri del Nas di Cremona acquisivano i dati delle analisi sul contenuto di aflatossine che un allevatore del Basso Lodigiano, aveva richiesto  effettuare in autotutela a un laboratorio di fiducia.

Da quelle analisi era emersa la presenza dell’aflatossina M1, genotossica e cancerogena, in una concentrazione di 64 nanogrammi per chilo, contro un limite ammesso dall’Unione europea di 5 nanogrammi.
Il latte contaminato, avevano accertato i carabinieri, era la produzione di due giorni, per un quantitativo di circa 13mila litri, ed stato poi raccolto da un consorzio codognese e conferito quindi per la lavorazione alla Cooperativa Santangiolina. Dove però, data la diluzione con altre forniture, i valori di aflatossine erano rientrati sotto la soglia ammissibile.

Secondo l’accusa l’allevatore era venuto in possesso delle analisi, doveva essere consapevole dell’irregolarità del latte e così, oltre all’ipotesi contravvenzionale di violazione della legge 283 del 1962, (testo unico delle leggi sanitarie), è stato contestato anche il reato penale che prevede fino a 3 anni di reclusione. L’allevatore era stato condannato per decreto a 1.500 euro di multa ma ha deciso di difendersi affrontando il processo. 

L'udienza si terrà a marzo del prossimo anno. (fonte)