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GREEN DEAL

Biocarburanti: i pet rischiano carenze nutrizionali

Biocarburanti: i pet rischiano carenze nutrizionali
La coperta corta del Green Deal: incentivare i biocarburanti per decarbonizzare potrebbe penalizzare il pet food. Rischio carenze nutrizionali negli animali da compagnia.

Utilizzare i grassi animali per la produzione di combustibile "green". Una soluzione più suggestiva che convincente se a rimetterci saranno gli animali da compagnia. I grassi animali, infatti sonoingredienti  fondamentali per la loro dieta e sono un genere di risorsa scarsa e non sostituibile. L'Unione Europea intende utilizzarli per incentivare la produzione di biocarburanti per aerei e navi, ma il rischio è di sottrarre  materie prime per l'industria del pet food, impoverire la dieta degli animali da compagnia con possibili ricadute nutrizionali negative.

Il settore del pet food, rappresentato in Italia da Assalco e in Europa da Fediaf, lancia un allarme e incoraggia soluzioni alternative per l'ecologia dei trasporti. Se a livello comunitario si incentiverà l'uso di grassi animali di categoria 3 (gli unici autorizzati per il consumo animale) nel carburante per aerei e trasporti marittimi, sarà molto difficile ottenere alimenti di alta qualità per i pet nell'UE, con un rischio reale di carenza dei prodotti di fiducia per oltre 90 milioni di proprietari in Europa.

"Autorizzare l’impiego nei biocarburanti di grassi di categoria 3 significherebbe di fatto togliere alimenti dalle ciotole dei pet europei per riempire i serbatoi di carburante"- afferma una nota stampa di Assalco.

In Europa il pet food serve oltre 300 milioni di animali da compagnia in Europa  e fornisce occupazione diretta e indiretta a oltre 1 milione di cittadini europei. I grassi animali forniscono acidi grassi essenziali, energia e contribuiscono all'appetibilità degli alimenti, offrendo importanti benefici nutrizionali ai pet. "Sono risorse scarse, difficilmente sostituibili e, anche laddove possibile, le alternative sarebbero molto meno nutrienti, sostenibili e in diretta concorrenza con l’alimentazione umana"- fa notare Assalco. Fra le alternative possibili si colloca il biometano

L'auspicio dell'Industria del pet food è che i responsabili politici e gli eurodeputati dell'UE "limitino l'uso di grassi animali di categoria 3 per i biocarburanti e attuino il principio dell’uso a cascata delle risorse".

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Sottoprodotti di origine animale per produrre biocarburanti