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PAN FLU 2021-2023

Avanzamento del nuovo piano pandemico

Avanzamento del nuovo piano pandemico
Da gennaio il ministero della Salute sta lavorando con le Regioni al nuovo Piano pandemico nazionale. Sarà implementato a tappe. La prossima è fissata al 29 ottobre.

Le Regioni riferiranno al Ministero della Salute ogni elemento utile a costruire il nuovo piano pandemico nazionale, facendo tesoro delle lezioni apprese durante l'emergenza Covid-19.
Il primo tassello del Piano nazionale- che durerà fino al 2023- riguarderà le modalità di risposta dei territori, le attrezzature, le risorse umane e le risorse finanziarie con cui fronteggiare una eventuale  emergenza pandemica futura. Le Regioni stanno valutando al proprio interno il grado di risposta e di preparazione del proprio sistema regionale in relazione all'esperienza Covid-19.

La Regione coordinatrice è il Veneto- La dottoressa Francesca Russo, a capo della Direzione regionale Prevenzione e coordinatrice del tavolo a tema con le Regioni, ha spiegato al Corriere della Sera che la seconda tappa è fissata al 28 febbraio 2022, "quando depositeremo in allegato al Piano i documenti attuativi, cioè le procedure pratiche di gestione dell’emergenza". La redazione del Piano è affidata a un gruppo di lavoro guidato da Francesca Russo e composto da esperti della Sanità. Il documento avrà poi declinazioni locali, nel senso che ogni Usl ne avrà uno proprio, per coordinare l’organizzazione interna.

La Veterinaria nel Piano-   Il nuovo Piano interesserà tutte le articolazioni dell’intero Sistema sanitario nazionale e regionale, la Direzione Generale Salute Animale e Farmaco Veterinario del Ministero della Salute (DGSAF), gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, gli Uffici Veterinari per gli Adempimenti Comunitari, gli assessorati regionali, le Asl.

Dalle sequenze genomiche all'antibioticoresistenza- L'Istituto Zooprofilattico delle Venezie (IZSVE) è stato inserito dall’Istituto superiore di Sanità tra i centri di sequenziamento del virus. Il Presidente Silvio Brusaferro ha dichiarato che "uno degli elementi che caratterizzano la gestione della pandemia da parte dell’Italia è la rete di sorveglianza e relativo database, creato e alimentato quotidianamente dalle istituzioni coinvolte. Questa piattaforma, ora dedicata alle sequenze genomiche del Sars-Cov2, è un patrimonio da consolidare e allargare nel post pandemia, coinvolgendo per esempio la sorveglianza sull’antibioticoresistenza e su altri fenomeni emergenti».

Esercitazioni nel 2022- Il Ministero della Salute coordinerà le esercitazioni nazionali, prevedendo un aggiornamento dinamico dell'operatività: le simulazioni consentiranno di selezionare le azioni rivelatesi più efficaci sulla base delle valutazioni e delle criticità ravvisate anche dalle Regioni.

Depositi nazionali di DPI- I dispositivi di protezione individuale saranno immagazzinati in depositi regionali e nazionali per evitare il ripetersi della situazione di carenza verificatasi all'inizio della pandemia da Covid-19. Un coordinamento interregionale si occuperà di assicurare una adeguata disponibilità di mascherine, guanti, camici, calzari, visiere, sovracamici, ecc. e anche di attrezzature ospedaliere per terapie intensive e sub-intensive. 

Il monitoraggio dell'acqua- La presenza del virus Sars-Cov2 nelle acque reflue, scoperta in corso di pandemia, sarà presa in considerazione. Con il coinvolgimento dell'Arpa saranno monitorati  a campione gli acquedotti. Le analisi confluiranno in un database per la valutazione del rischio e per stimare la circolazione virale nei territori e trarne indicatori dell'andamento epidemiologico.

Sorveglianza uomo-animale- Il Piano condiviso a gennaio dal Ministero della Salute con le Regioni contiene una parte dedicata ai casi in cui l’uomo si trova ad essere più esposto a virus influenzali animali, per migliorare la sorveglianza nell’ottica one health. Da rafforzare lo scambio tempestivo e sistematico di informazioni tra le unità di sorveglianza della fauna animale o selvatica (IZS Venezie, ISPRA) e della salute umana in risposta a potenziali eventi di zoonosi, compresa l'influenza con scambio di informazioni costante (rete). Prevista una sorveglianza virologica attiva, nelle Regioni, nelle popolazioni professionalmente esposte a passaggi di specie.

Rarità ed eventualità- Sebbene altri coronavirus, di origine animale, SARS-CoV e MERS-CoV avessero causato epidemie umane, per la prima volta un coronavirus è stato in grado di determinare un evento pandemico protratto con milioni di casi e di decessi- quanto accaduto  nel 2020 con la pandemia da Covid-19 è valutato come un evento "molto raro". Tuttavia, nell'Accordo Stato Regioni del 2021, "quanto stiamo apprendendo dalla pandemia SARS-CoV-2 è utile per la messa a punto di piani pandemici influenzali e in prospettiva per la risposta ad altri patogeni capaci di causare epidemie/pandemie".

Accordo Stato Regioni 25 gennaio 2021
sul documento «Piano strategico-operativo nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale (PanFlu 2021-2023)

Piano strategico – operativo nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale (PanFlu 2021 – 2023)