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RELAZIONE 2020

Controlli alle frontiere: in aumento i traffici e i controlli

Controlli alle frontiere: in aumento i traffici e i controlli
Il Ministero della Salute pubblica i risultati delle ispezioni frontaliere eseguite nel 2020.  I controlli di PCF e gli UVAC su importazioni e scambi dall'estero.

Nel 2020 i 25 Posti di Controllo Frontalieri attivi in Italia hanno controllato 37.161 partite di animali, prodotti di origine animale  e mangimi di origine animale. Il controllo all'ingresso nel territorio italiano è stato di tipo "sistematico, su ogni partita al fine di verificare la correttezza della documentazione e l’identità del prodotto". La relazione pubblicata dal Ministero della Salute mette in luce una ingente attività commerciale nel corso del 2020, nonostante la pandemia. Quando ritenuto opportuno dai veterinari ispettori, oppure in osservanza di specifiche istruzioni ministeriali o dell’UE, il controllo fisico è stato integrato da un controllo di laboratorio.

Ai PCF, i respingimenti, in numero di 103 partite di merci sono risultati pari allo 0,3% circa delle partite presentate all’importazione con una percentuale di poco inferiore a quella riscontrata nel 2019 (0,5%).
Hanno prevalso i  respingimenti causati da carenze documentali.

Ex PIF- I Posti di Controllo Frontalieri  sono Uffici veterinari periferici del Ministero della Salute che, dal dicembre 2019, con l’adozione del regolamento (UE) 2017/625 sui controlli ufficiali hanno
sostituito i Posti d’Ispezione Frontalieri (PIF). I PCF italiani autorizzati con procedure dell’Unione ad effettuare i controlli, sugli animali e sulle merci d’interesse veterinario in arrivo da Paesi terzi sono 25.
Una nuova attività svolta dai PCF italiani, riguarda la collaborazione con le dogane per il contrasto delle importazioni clandestine e per l’applicazione dello Sportello Unico Doganale il cui obiettivo principale è di semplificare le operazioni di importazione ed esportazione delle merci e concentrare in un unico “snodo informatico” i termini delle relative attività istruttorie.

Traffici commerciali in aumento- Nel 2020, i 17 UVAC (Uffici per gli Adempimenti Comunitari) attivi in Italia  hanno coordinato l’attività di vigilanza e controllo veterinario sulle partite di animali e prodotti di origine animale provenienti dagli altri Stati membri dell’Unione europea.  Il numero di operatori registrati (39.260) è aumentato del 5% rispetto al 2019. La relazione sottolinea che dal 1996 il numero di operatori registrati/convenzionati (9.981) è aumentato del 293% "a testimonianza di un continuo incremento del volume dei traffici intracomunitari e di una progressiva maggiore responsabilizzazione da parte degli importatori ottenuta anche grazie all’incisiva azione di controllo di UVAC e Aziende Sanitarie Locali.
All’aumento del numero di operatori registrati/convenzionati ha in buona parte contribuito anche l’allargamento progressivo dell’UE che è passata dai 12 Paesi del 1993 ai 28 Paesi attuali.

Respingimenti a seguito di controllo veterinario- Nel 2020 sono state sottoposte a controllo documentale e fisico 7.966 partite (0,35% del totale) e 3.658 di esse sono state sottoposte a controlli di laboratorio. Il controllo veterinario ha portato al respingimento/distruzione di 50 partite di merci potenzialmente pericolose per la salute del consumatore o per la salute degli animali. Più in particolare si è trattato di 12 partite di carni di pollame e 10 partite di pesci. Ove possibile e laddove le irregolarità erano meno gravi (es. certificati o documenti commerciali incompleti, identificazione degli animali non corretta), si è invece provveduto alla regolarizzazione della situazione (9 partite).


Posti di controllo frontalieri e uffici veterinari per gli adempimenti comunitari - Attività 2020